Trapani-Bari, la rivincita di Jacopo Furlan

Una storia che parte da lontano quella di Jacopo Furlan, portiere classe '93 che, dopo le giovanili nell'Empoli, approda al Viareggio nella stagione 2012-2013, e rimane li anche quella successiva, collezionando però sole 9 presenze in due anni e rimanendo poi svincolato.
Un'estate da incubo quella del 2014 per il ragazzo, che non molla però la presa e finisce, solo nel febbraio 2015 al Lumezzane: ed ecco la rinascita. Dopo le i cinque gettoni collezionati in quei pochi mesi, nel campionato successivo Furlan colleziona 34 presenze, e si fa notare dai più attenti amanti del calcio che gli consegnano anche il premio di miglior portiere nell'ambito dell'evento Oscar del Calcio Bresciano. I valgobbini lo coccolano, è il fiore all'occhiello di una squadra che sta piano piano dicendo la sua nella terza serie italiana, ma la sfortuna sembra non mollare il ragazzo: il 3 settembre 2016 che vede il Lumezzane giocare al “Tardini” contro il Parma, del portiere nessuna traccia, nonostante l'esordio in avvio di stagione il portiere titolare nel match contro i ducali è Pasotti, nipote del presidente del club Cavagna e figlio di una delle dirigenti, mentre in panchina siede il neo acquisto Fiory. Scelta tecnica? Infortunio? Esclusione dalla lista ufficiale? In tanti se lo chiedono.
E la risposta non tarda ad arrivare, Furlan è messo inspiegabilmente fuori rosa: braccio di ferro con il club, poi il 5 gennaio la rescissione.

E una seconda rinascita: è il Bari che si aggiudica il classe '93, mandandolo poi a Monopoli, dove contribuisce in modo sostanziale alla salvezza dei pugliesi. Poi la preparazione con i galletti nel corso di questo pre campionato, ma il Trapani torna alla carica, dopo averlo cercato in inverno: allora in Serie B, oggi in Serie C, ma con un progetto a vincere, e a lungo termine. L'affare sembra a un passo, Furlan è pronto a giocarsi palcoscenici importanti.
Rinascita, una terza, quelli scatti felini tra i pali che fanno pensare che anche lui, di vite, ne abbia sette, come si dice dei gatti. La rivincita, quella sua, personale: di sacrificio, di indisponenza, di cuore.