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Folgore, Simeri: "Novara sarebbe un sogno, qui strutture stile Juve"

Folgore, Simeri: "Novara sarebbe un sogno, qui strutture stile Juve"TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
sabato 20 maggio 2017, 16:152017
di Alessio Alaimo

La redazione di FootballScouting ha intervistato in esclusiva Simone Simeri, attaccante classe ’93 della Folgore Caratese (Serie D Girone A), autore di una grande stagione personale, sebbene la sua squadra non abbia rispettato le aspettative della vigilia.

“Siamo partiti con l’obiettivo di vincere il campionato, il progetto era importante e le aspettative alte” – inizia Simone – “Di squadra non possiamo essere pienamente soddisfatti della nostra stagione, darei un 6 generale perché comunque ci siamo salvati. Dal mio punto di vista mi darei un 9, ho fatto tanti gol ma soprattutto non mi aspettavo di poter avere un rendimento così nell’arco della stagione”.

Quali sono state le difficoltà durante l’anno?
Non siamo riusciti pienamente a fare gruppo secondo me, non ci siamo amalgamati bene come dovrebbe fare una squadra con l’obiettivo di vincere. Poi il calciomercato a dicembre ha rivoluzionato la squadra con più di 10 arrivi e partenze. Non è stato facile.

I playoff ad un certo punto non erano così distanti…
Siamo partiti male con 5 punti nelle prime 8 giornate. Poi siamo riusciti a raccogliere 6 vittorie di fila che ci hanno portato vicino alle prime ma poi altri KO filati ci hanno tagliato le gambe. C’è un po’ di delusione perché potevamo arrivare più in alto.

Come giudichi il Girone A di Serie D rispetto agli altri gironi? Avete incontrato parecchie squadre a cui sta stretta la categoria…
I gironi del Nord sono di grande livello, al Sud c’è molto più agonismo che a volte prevale sulla tecnica e la tattica. Al Nord è diverso, il Girone A è stato molto competitivo con molte squadre che hanno lottato per la prima posizione. Non me lo aspettavo così difficile.

Ad inizio anno la Folgore ha cambiato presidente: nuova gestione, nuove strutture, nuovi volti. Come l’ha vissuta la squadra?
L’arrivo del presidente Criscitiello è stato molto importante per me e per i miei compagni e si è aggiunto all’ottimo lavoro della famiglia De Salvo. A lui io devo tanto perché è grazie a lui che ho avuto l’opportunità di mettere in evidenza le mie qualità. Il Centro Sportivo non ha niente in meno rispetto a quello della Juventus. Ho avuto tanti piccoli acciacchi quest’anno, curati immediatamente da equipe medica all’avanguardia, un altro mondo rispetto ad altre realtà che ho vissuto. All’inizio, devo ammetterlo, ero scettico di scendere in Serie D, puntavo più in alto. Poi ho parlato 5 minuti al telefono con Criscitiello per capire che era un progetto importante. Mi ha convinto subito, sono andato a Milano e ho firmato. È una scelta che rifarei.

Ora le voci di mercato parlano di un tuo possibile approdo a Novara. Confermi? Ti senti pronto per la Serie B?
Sarei un ipocrita se dicessi che sono voci campate per aria. Finché non sarà ufficiale o firmerò il contratto non dico niente. Vado con i piedi piantati per terra e continuo dritto per la mia strada. Quando uno gioca a calcio non può non sognare di arrivare in alto. Con i sacrifici che ho fatto, anche grazie al supporto della mia famiglia e dell’Equipe Campania di Antonio Trovato, con cui mi sono allenato due anni quando ero senza squadra, credo di meritarmelo. Spero di avere l’opportunità di giocare in Serie B, quello sì.

Tu sei un prodotto del settore giovanile del Napoli, qual è il momento più bello di quell’esperienza?
Io ho vissuto 8 anni a Napoli, facevo parte del gruppo dei vari Insigne, Maiello, tutti in Serie B o A. Il ricordo più bello è la vittoria dello scudetto con la Berretti con Izzo capitano. Abbiamo battuto grandi squade come Brescia e Atalanta e, alla fine, abbiamo vinto.

Sogni di giocare nel Napoli?
Io vivo ad 800 metri dal San Paolo, sento il boato prima dallo stadio che dalla TV. Come posso dirti che non è il mio sogno? Lavoro per quello, vedremo quello che accadrà.

A proposito di Napoli, cosa manca alla squadra di Sarri secondo te?
Esperienza. Il gruppo è giovane ma i giocatori hanno poca esperienza a livello europeo. Non è una critica ma i vari Insigne e Mertens hanno poche partite in Europa, Sergio Ramos o Ronaldo un po’ di più (ride, ndr). L’anno prossimo, però, spero e credo che si possa vincere lo scudetto. Ci vuole anche un po’ di fortuna perché il Napoli è uscito per mano del Real Madrid in Champions e della Juventus in Coppa Italia, le due squadre che si giocheranno la finale.