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Tottenham, Arsenal e Milan per SpallettiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 31 marzo 2017, 11:18Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Tottenham, Arsenal e Milan per Spalletti

Fra i misteri del calcio entra di diritto la Roma per una serie di considerazioni. Se fosse vero che il Presidente Pallotta, che non si era fatto vivo da agosto, arriva alle 19.00 del giovedì per una partita dell'importanza di Roma - Lione e non si fa vedere perché malato, ma la mattina dopo è dal sindaco per parlare dello stadio, farebbe pensare. Se le sorti della società si decidono a Londra dal consulente del Presidente Franco Baldini, è quanto meno strano. Se è presente, con l'Avv. Baldissoni e il D.S. Massara, anche Kaitlyn Colligan, figura centrale dell'area marketing, è chiaro che si spazierà a 360 gradi sui programmi. Se a una riunione di questa importanza sono assenti l'A.D. Gandini, ad Atene nella riunione dell'ECA, e Spalletti, viene da credere che interessino il giusto. Poi Ramon Rodriguez Verdejo, alias Monchi, firma un triennale con il club giallorosso e porterà il fidato Miguel Angel Gomez da Siviglia per operare sul mercato. D'accordo, Monchi dimostra in Spagna di essere un numero uno. Vince con il Siviglia l'incredibile con affari e plusvalenze a gogò, ma ha sfortuna quando prova a pescare in Italia con Maresca, Guarente, Konko, Stankevicius, Cigarini, De Sanctis e Immobile, costato 14 milioni e rivenduto alla Lazio per 9, oltre a regalare Banega. Ancora: domando quale conoscenza ha dei calciatori, degli allenatori, dei dirigenti, degli arbitri, dei media e di tutto quello che ruota attorno a un calcio dalle diverse sfaccettature. Solo se vai in un club che vince sempre e con un'organizzazione super, dove i compiti sono ben definiti, puoi cambiare nazione. Altrimenti è un flop.

Se fosse vero che a Roma fanno fatica a sapere quanti sono i calciatori ceduti, viene da sorridere. Se a tutti interessa Pellegrini, oggi a Sassuolo e titolare dell'Under 21, perché si è venduto? E' vero che esiste il diritto di riscatto per 11 milioni, ma se è bravo va tenuto. Se il miglior vivaio del Belpaese è a Roma, perché non tornare a farsi i calciatori in casa, ad evitare acquisti mediocri e pagare consulenze milionarie? Eppoi bisogna fare attenzione anche alle famose plusvalenze, che col tempo si trasformano in minusvalenze. Che cosa avrebbe guadagnato negli anni la società se non avesse ceduto Romagnoli al Milan? E poi Ricky Massara è proprio un signor nessuno? E Balzaretti e Tarantino non sono giovani dirigenti intraprendenti? E l'esperienza di Bruno Conti era da buttare? Se fosse vero che a Trigoria ci sono più di 250 persone, un terzo solo per Roma Radio e Roma TV, non viene da pensare che il secondo posto sia un miracolo? Se la società ideale dovrebbe essere formata da presidente, manager e allenatore, con il silenzio a farla da padrone, non si fa di tutto per svegliare Dino Viola, di cui ho conosciuto i più reconditi pensieri, nella tomba?

E Spalletti? Non si domanderà se una società quotata in borsa si gestisce così? E la querelle con Totti per quanto dovrà continuare, perché il fuoco cova da sempre sotto la cenere? Alla fine, viste le difficoltà quotidiane, il tecnico passerà la mano; prima, però, si sarà lamentato per non aver ricevuto la panchina d'oro, per il terzo posto ed essere ancora secondo, quindi penserà se sia il caso di andare al Tottenham o all'Arsenal, che hanno Pochettino e Wenger in partenza, o addirittura al Milan, dal momento che giurano piaccia ai cinesi del closing.

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