Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / stazione di sosta / Archivio
Un maestro: Jerry WestTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 22 luglio 2019, 11:03Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Un maestro: Jerry West

Alle volte salto sulla sedia per notizie che fanno riflettere e regalano conferme. Ad esempio quando leggo un articolo su Jerry West. Per chi non lo sapesse, ricordo che si parla di uno dei più grandi giocatori di basket dell'NBA, fenomenale sia in 14 anni di carriera in campo, iniziata dopo l'oro olimpico 1960 a Roma, che nei successivi 40 da dirigente. Lo chiamano anche "Mister Logo", per aver ispirato la silhouette che nel 1969 suggerì ad Alan Siegel il marchio dell'NBA. Dopo non aver brillato come coach degli amati Los Angeles Lakers, dall''82 si siede alla scrivania e, dopo 3 anni da osservatore, la leggenda diventa mito. E' l'architetto dello Showtime di Magic Johnson e Abdul-Jabbar e della squadra di Kobe Bryant e Shaquille O'Neal. Se ne va nel 2000, dopo il primo titolo dell'era Shaq-Kobe. Dal 2002 al 2007 è G.M. a Memphis e, dal 2011 al 2017, è consulente dei Warriors e, con l'arrivo di Kevin Durant nel 2016, contribuisce a rendere la franchigia una delle più grandi della storia. Senza dimenticare che nel 2014 si oppone a una trade incredibile, che avrebbe spedito Klay Thompson a Minnesota in cambio di Kevin Love. Da due anni lavora per i Los Angeles Clippers, che riesce a trasformare da cenerentola a squadra favorita per il titolo 2020, grazie all'arrivo di Kawhi Leonard, il free agent più ambito dell'estate, e Paul George.

Ho sempre guardato al basket perché i giocatori venivano giudicati dai numeri e non dalle impressioni. Per questo quando ho iniziato, nel 1974, la carriera di manager, avevo lo scout della China Martini Torino e del Fernet Tonic Bologna. Volevo adattare la statistica al calcio, sapendo che dovevo prendere in considerazione l'essenziale, per non creare confusione. Troppi dati ne sono la causa. Ma ho sempre messo l'uomo al centro del sistema. Puntualmente la conferma arriva da Steve Ballmer, il proprietario dei Clippers, che investe 5 milioni di dollari l'anno, nel 2017, per avere un consigliere ottantenne allergico alle e-mail e che aveva appena scoperto l'uso dell'sms. Dice Ballmer: "West non ha bisogno di social network o di troppe statistiche per confezionare una squadra o migliorarla". Ecco da chi si può imparare. E' ancora da Jerry West che trovi la conferma a un vecchio detto: "Se vuoi avere ragione, vai contro a quello che tutti pensano. All'inizio soffrirai, poi i conti torneranno". Lo diceva anche Rothschild, quando gli domandavano come aveva fatto i soldi: "Facendo il contrario di quello che facevano tutti".      

Articoli correlati