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tmw / torino / Editoriale
Peres vuole più soldi e Acquah prega per giocare in Inghilterra. Alcune patate bollenti da gestireTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 19 giugno 2018, 15:32Editoriale
di Marina Beccuti
per Torinogranata.it

Peres vuole più soldi e Acquah prega per giocare in Inghilterra. Alcune patate bollenti da gestire

Il mercato langue in casa Toro, anche se a dire il vero, ufficialmente, si apre il primo luglio (per concludersi il 17 agosto alle 20), e ci sono anche delle grane interne. Da un lato c'è il ritorno di Bruno Peres che latita, chiede troppi soldi e, secondo il Tuttosport, ci sarebbe stata una litigata tra le parti per le richieste troppo esose del terzino granata.

Dall'altra parte c'è Afriyie Acquah che, con tutta calma, ha fatto intendere che sogna, prega, desidera di giocare in Premier Lague, senza minimamente porsi la domanda che le probabili interviste, magari interpretate male dalla traduzioni, possono arrivare anche in Italia.

Tuttavia c'è da porsi qualche dubbio, se due giocatori, non di massimo livello, tentennano a venire o aspirano ad andarsene probabilmente il Toro non è così appetibile come anni fa, quando c'era ancora la possibilità di fare qualche risultato importante. Oggi, una squadra che non è in Europa e sulla quale c'è qualche dubbio che possa davvero essere costruita per andarci, non ha più molto appeal.

E dire che tutto sommato il monte ingaggi di Cairo non è tra i più bassi, un milione e mezzo di euro e qualcosa in più nel caso dei giocatori più talentuosi. Tuttavia, prima di accettare la proposta granata, qualcuno vuole avere garanzie su chi può rimanere tra i big. Se si parla di Salvatore Sirigu o Andrea Belotti, per fare qualche nome, che potrebbero andarsene, chi deve arrivare può porsi qualche dubbio sulla forza del futuro Toro.

Per questo motivo è importante che questi due giocatori dicano chiaramente che vogliono rimanere, visto che la società granata non vuole venderli, per attirare nuovi rinforzi di qualità, sempre che ci sia la volontà, a monte, di allestire una squadra competitiva. Poi se Peres non vuole venire e Acquah preferisce andarsene, non importa, di certo non dipende da loro la grandezza del Toro futuro.