Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
La qualificazione ai gironi dell’Europa League è l’ago della bilancia della stagioneTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 17 agosto 2019, 14:30Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

La qualificazione ai gironi dell’Europa League è l’ago della bilancia della stagione

Progressi, mercato e futuro sono legati all’avere la meglio sul Wolverhampton nelle due partite degli spareggi.

Il Torino si gioca tanto con il Wolverhampton perché a seconda del risultato che otterrà, o meglio se centrerà l’obiettivo di accedere alla fase a gironi dell’Europa League, cambierà sia il giudizio complessivo sulla passata stagione sia le prospettive future. I progressi fatti nell’arco della scorsa stagione con l’approdo alla vera Europa League assurgeranno a basi solide sulle quali poggiare lo step successivo che dovrà proiettare il Torino dall’essere una squadra che aspira ad entrare nel novero delle prime più importanti in Italia all’esserlo realmente ed esserlo comporta di conseguenza far parte in pianta stabile del circuito di club che contano anche a livello internazionale, per questo ci vorrà un po’ di tempo, ma diventa cosa possibile solo se appunto in Italia il Torino si piazzerà sempre fra le quadre che disputano l’Europa League (al momento è meglio non considerare la Champions che sarebbe fare un passo più lungo della gamba) e se in campo internazionale diventerà un’abitudine disputare la fase a gironi e anche superarla. Va da sé che se il Torino non dovesse avere al meglio sul Wolverhampton resterebbe in quel limbo tipico delle squadre che alternano alti e bassi come accaduto nella passata stagione e non solo nel girone d’andata, ma anche in quello di ritorno che in termini di punti è stato superiore senza però che venissero evitati passi falsi con squadre alla portata, le sconfitte con Bologna ed Empoli su tutte, senza dimenticare i pareggi con Spal, Fiorentina, Parma e Cagliari.

La qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League è importante anche per il mercato tanto più che finora in entrata è stato immobile, non conta aver tenuto i big ed esercitato i riscatti di Djidji, Aina e Ansaldi poiché essendoci già nella rosa della passata stagione non sono considerabili rinforzi: per fare il salto di qualità serve una squadra più forte di quella che già c’è, a prescindere da quanto i singoli possano ulteriormente crescere. Eliminare il Wolverhampton non sarà una passeggiata, ma è cosa fattibile poiché non vi sono enormi differenze sul piano della qualità dei giocatori, in entrambe le rose ce ne sono di livello e altri più o meno discreti. Accedere ai gironi d’Europa oltre tutto costringerà la società a prendere dei rinforzi per far fronte a un numero maggiore di partite che si disputeranno a distanza di pochi giorni e con tempi di recupero risicati e anche con tanto di spostamenti che diminuiranno il numero degli allenamenti. Non accedervi porterà ad un mercato ridimensionato, anche se non dovrebbe essere così se esiste l’ambizione a diventare migliori si quello che si è. Il Torino, inteso come allenatore, staff tecnico e giocatori, ha una grande opportunità che non va sperata e che è l’ago della bilancia della stagione, anche se la stagione è solo agli inizi. Per carità l’Atalanta l’anno scorso uscì agli spareggi e si è poi qualificata per disputare i gironi della Champions e ha anche giocato la finale di Coppa Italia, ma bisognerà vedere come riuscirà a gestire in questa stagione Champions, campionato e Coppa Italia proprio perche non basta un anno qualificarsi e poi il successivo restare magari fuori da tutto.