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Sazonov: "Sto meglio, spero di rientrare per le ultime 3 partite. La scuola calcistica italiana è la migliore"TUTTO mercato WEB
Sazonov e Vagnati
giovedì 2 maggio 2024, 18:20Notizie
di Marcello Ferron
per Torinogranata.it
fonte Da Elena Rossin invita al JD Store de Le Gru (Grugliasco, TO)

Sazonov: "Sto meglio, spero di rientrare per le ultime 3 partite. La scuola calcistica italiana è la migliore"

All'evento JD Store a Le Gru di oggi pomeriggio era presente anche il difensore georgiano del Torino Saba Sazonov, ed anche lui ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando in italiano, ai giornalisti presenti. 

Come sta?
“Bene, meglio. Spero dopo la partita con il Bologna di iniziare a correre e recuperare e a fare gli allenamenti con la squadra".

Augurandole che possa rientrare in una di queste ultime partite, ma siamo a fine stagione e allora ci faccia un bilancio del suo primo anno al Torino.
"Ho giocato 12 partite e, secondo me, ho fatto tante partite buone e ho giocato contro squadre come Roma, Inter e Lazio, la prima. Penso che come primo anno sia stato buono poiché ho fatto delle belle partite, ma forse posso fare meglio. Per adesso va bene, ma voglio giocare di più come lo vogliono tutti i calciatori. Devo e voglio giocare di più".

Cosa ha imparato che prima non aveva ancora acquisito giocando in altri campionati?
"Ho tanti amici che giocano in diversi campionati, ma per me la Serie A è un grande campionato anche per i difensori perché è molto tattico, non si fanno tanti gol perché la difesa è molto importante e forte. Per me da difensore la scuola italiana è la migliore".

In cosa pensa di dover migliorare?
“Fisicamente sono forte e per la velocità sono bravo, ma devo imparare maggiormente la tattica che è importante e differente. Alla Dinamo Mosca ho giocato solo in una difesa a 4, adesso giochiamo a 5 con tre centrali e mai  avevo giocato 1 contro 1 a tutto campo. Per me la tattica di Juric è molto interessante perché gioco come centrale dei 3 difensori e come destro e la tattica è diversa”.

Magari deve imparare di più ad andare in anticipo sull’avversario?
“Sì. La prima volta che ho giocato come centrale di destra ho capito i movimenti per andare via ed attaccare e sono molto interessanti. Adesso ho capito tutto”.

Ora che ha capito si aspetta di giocare di più?
“Come ho detto, per tutti i giocatori e anche per la mia mentalità voglio giocare di più ed essere titolare. Ho giocato 12 partite e ne mancano 4 e spero di ritornare il più velocemente possibile. Mi auguro di poter giocare le ultime 3 partite. Vorrei essere titolare”.

Vuole rimanere al Torino?
“Voglio giocare, ma la situazione è difficile perché non conosco cosa accadrà in futuro”.

Dipende se Juric resterà?
“Per adesso non voglio dire niente (ride, ndr)".

Cime si è ambientato a Torino?
“E' perfetto, sono nato a San Pietroburgo che è una città più o meno simile a Torino, un po’ tra il francese e l’italiano. Torino è una città che mi piace molto, è una città calma dove ci sono famiglie. Ha un bellissimo centro, grande, ci sono  tanti ristoranti dove si mangia bene. E' tutto perfetto qui”

Sa che è diventato l’idolo dei tifosi dopo che l’hanno fotografata sul tram?
“Sì. Non so cosa dire”.

Di solito i calciatori usano macchinoni grandi e non i mezzi pubblici.
“Dopo che mi hanno fotografato in  tram parlando con i ragazzi, ho capito che qui in Italia non è così usuale, ma ad esempio a Mosca, che c’è un grande traffico, ho preso molto spesso il tram e la metro".

A Mosca si fa più in fretta a usare i mezzi?
“Ma per me è uguale, si può guidare una bella Mercedes e il giorno dopo andare in tram”

Magari una Suzuki.
“Giusto una bella Suzuki, scusate (ride e si guarda la maglia con lo sponsor della casa automobilistica giapponese, ndr)”.

Prima di arrivare in Italia cosa sapeva del Grande Torino e che cosa le hanno raccontato qui?
"Ho capito che è stata una squadra fortissima, con una grande storia. Il Grande Torino ha sempre giocato bene con grande tattica. Ben 10 calciatori hanno giocato in Nazionale. Ha una storia importante. Per me è stata una squadra fortissima preparata tatticamente e perché si allenava molto duramente".

© foto di Elena Rossin