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Nuovo logo per la Lega Pro. Ghirelli ribadisce: "Bisogna riaprire gli stadi, partendo dagli abbonati. I format vanno cambiati..."
giovedì 10 settembre 2020, 19:04News
di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com
fonte Tuttoc.com

Nuovo logo per la Lega Pro. Ghirelli ribadisce: "Bisogna riaprire gli stadi, partendo dagli abbonati. I format vanno cambiati..."

La Lega Pro si presenta con un'immagine rinnovata, all'inizio della stagione 2020/21: è stato ufficializzato, infatti, un nuovo logo. Una C stilizzata, composta da tre nastri tricolori, che quasi abbracciano la scritta "Lega Pro". Verde, bianco e rosso simboleggiano la volontà di andare al di là dei colori sociali di ciascuna squadra per rappresentare l’Italia intera, come ha spiegato la stessa Lega Pro in un comunicato. La lettera richiama la serie che rappresenta, il calcio, lo sport più amato e popolare, ma anche il cuore, il coinvolgimento, il coraggio. Ad accompagnare il nuovo logo, il pay off "Il calcio che fa bene al Paese".

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha commentato così il cambiamento: "La nostra immagine, snella e colorata, nasce dalla volontà di avviare un nuovo percorso con la speranza che il peggio sia alle spalle e che il domani sia migliore anche per la Serie C. Per cambiare ci vuole coraggio ed è il marchio del nostro operato. Il nuovo logo simboleggia tutto questo: la forza del calcio dei 60 comuni d’Italia che sperano di tornare a giocare e che si battono come leoni per cercare di sopravvivere. È un nostro dovere aiutarli, cercare soluzioni perché quel tessuto economico e sociale che hanno costruito non si sgretoli".

In diretta dall'aula Magna "Mario Arcelli" della Luiss "Guido Carli", il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha dichiarato: "Penso che nel calcio bisognerà fare un passo in più agendo anche sui format, che andranno cambiati: lo penso soprattutto ora che il Coronavirus ha accelerato il processo di cambiamento. Non si tratta di capire cosa fare della Serie C, piuttosto cosa fare del calcio e il prossimo sarà dunque un campionato delle riforme. La Lega Pro ha cambiato pelle e ora cambia passo, intendiamo fare una realtà innovativa, giovane e attrattiva: è un cambio che richiede coraggio, ci sarà sempre qualcuno pronto a dirti che non ce la farai ma poco importa, ringrazio chi sostiene questo perché è segno che stiamo andando in direzione giusta".

Sulla riapertura degli stadi: "Si tratta di sedersi tutti insieme ad un tavolo e pensare al lavoro da fare per riaprire gli stadi. Più che sul quando, bisogna concentrarsi sul come e studiare un piano per godere del calcio in piena sicurezza. Qual è l'alternativa alle porte chiuse? Come fanno le squadre a sopravvivere senza incassi dai botteghini? Bisogna pensare ad una graduale e responsabile riapertura di palazzetti e stadi, partendo dagli abbonati: si potrebbero scaglionare gli ingressi e le uscite. Il mio desiderio è quello di riprendere a giocare con la gente sugli spalti e gli sponsor a sostenerci, lo stadio è un moderno colosseo: oltre ottobre la situazione potrebbe diventare pesante, bisognerà attendere impatto dell'apertura delle scuole e poi vedere cosa accadrà".

Sulla questione Picerno-Bitonto: "Ci sono stati i tempi della Giustizia Sportiva. Gli atti sono arrivati a metà luglio, fin lì non c'era contezza del tema. Lì è stato messo in moto un meccanismo. Nella giornata di venerdì dovremmo avere la sentenza sull'appello, dovremo vedere cosa ne verrà fuori e insieme a FIGC, Lega Pro e Serie D bisognerà decidere come proseguire. Poi se bisognerà attendere il Collegio di Garanzia del CONI quello dipenderà dalla tipologia di sentenza".