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Di Natale: "Sogno di allenare l'Udinese ma è ancora presto. Beto? Può crescere ancora"TUTTO mercato WEB
martedì 30 novembre 2021, 13:23Serie A
di Luca Bargellini

Di Natale: "Sogno di allenare l'Udinese ma è ancora presto. Beto? Può crescere ancora"

Super ospite della puntata di ieri sera di “Udinese Tonight” Antonio Di Natale, ha commentato il momento attuale dell'Udinese targata Luca Gotti. Queste le sue dichiarazioni: "Mi è dispiaciuto molto non poter essere presente alla Dacia Arena, avrei voluto tanto festeggiare con i miei ex compagni i 125 anni della società. È stato molto bello vedere ex compagni ed ex giocatori assieme. Tutti coloro che hanno indossato la maglia bianconera hanno fatto la storia della società. Per me l’Udinese è la mia seconda casa".

Come valuta l'andamento della squadra?
"Capitano a tutti momenti meno belli, anche ai miei tempi per un periodo non abbiamo vinto partite. Ci vuole pazienza e tranquillità. Secondo me l’allenatore è bravo e anche i giocatori lo sono, forse manca un po’ di fortuna. È una squadra giovane, i risultati arriveranno. Mi dispiace per Pereyra e per il suo infortunio".

Cosa ne pensa di Beto?
"Ë un giocatore, bello e rapido. È uno sveglio. È un giocatore giovane e deve ancora lavorare ma può diventare un buon attaccante".


Come sta andando l’avventura con la Carrarese?
"Molto bene. Ci sono tanti ragazzi giovani che, assieme ai giocatori più esperti, hanno creato un buon mix. La squadra sta facendo un buon campionato. Ci sono delle difficoltà nel passare dall’essere un giocate e diventare un allenatore. Da giocatore pensi da solo come allenatore devi pensare per un gruppo. È un’esperienza diversa perché hai a che fare ogni giorno con diverse persone dai giocatori, allo staff ai tifosi. Qualche volta partecipo alle partitelle con i giocatori però nessuno mi vuole in squadra (ride, ndr)".

Un giorno le piacerebbe allenare l’Udinese?
"È un sogno, però è un percorso lungo. Io devo proseguire per la mia strada, devo migliorarmi. Durante la mia carriera ho visto diversi allenatori e da ognuno di loro ho imparato qualcosa. Adesso, come allenatore, sto cercando di trasmettere la mia esperienza ai più giovani. È un mondo diverso da quello del giocatore ma è un’esperienza bellissima".