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Gigi Radice, dai successi rossoneri allo storico trionfo col Torino
Pressing a tutto campo, fuorigioco e tanto movimento. Per certi versi Gigi Radice è stato un precursore del calcio moderno in tempi non sospetti, soprattutto alla guida del suo Torino scudettato nel 1976.
Nato calcisticamente nelle giovanili del Milan, giocò ad alti livelli fino al 1965 (sempre con i rossoneri eccezion fatta per due stagioni con Triestina e Padova) prima dello stop per un grave infortunio al ginocchio. Al Milan, da giocatore, vinse tantissimo: 3 campionati, una Coppa dei Campioni e una Coppa Latina. Poi, nel '66-'67, l'inizio della carriera da allenatore sulla panchina del Monza. Quindi Treviso, ancora Monza, Cesena, Fiorentina, Cagliari e, dal '75 all'80, il Torino. Con i granata Radice propose il suo calcio innovativo ispirato al totaalvoetbal olandese e come detto vinse lo scudetto del dopo-Superga. Dopo il quinquennio granata, allenò, in ordine, Bologna, Milan, Bari, Inter, ancora Torino, Roma, Bologna, Fiorentina, Cagliari, Genoa e Monza, ultima tappa della sua carriera da allenatore. Il 7 dicembre del 2018 il mondo del calcio è stato sconvolto dalla notizia della sua morte e su tutti i campi della Serie A è stata ricordata la sua memoria. Oggi sono passati 86 anni dalla sua nascita.
Sono nati oggi anche Nazzareno Canuti, Valerio Bertotto, El Hadji Diouf, Hugo Viana, Daniel Caligiuri, Fernando Forestieri, Marc Bartra, Eric Dier ed Erick Pulgar.
Nato calcisticamente nelle giovanili del Milan, giocò ad alti livelli fino al 1965 (sempre con i rossoneri eccezion fatta per due stagioni con Triestina e Padova) prima dello stop per un grave infortunio al ginocchio. Al Milan, da giocatore, vinse tantissimo: 3 campionati, una Coppa dei Campioni e una Coppa Latina. Poi, nel '66-'67, l'inizio della carriera da allenatore sulla panchina del Monza. Quindi Treviso, ancora Monza, Cesena, Fiorentina, Cagliari e, dal '75 all'80, il Torino. Con i granata Radice propose il suo calcio innovativo ispirato al totaalvoetbal olandese e come detto vinse lo scudetto del dopo-Superga. Dopo il quinquennio granata, allenò, in ordine, Bologna, Milan, Bari, Inter, ancora Torino, Roma, Bologna, Fiorentina, Cagliari, Genoa e Monza, ultima tappa della sua carriera da allenatore. Il 7 dicembre del 2018 il mondo del calcio è stato sconvolto dalla notizia della sua morte e su tutti i campi della Serie A è stata ricordata la sua memoria. Oggi sono passati 86 anni dalla sua nascita.
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