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...con Guillermo Barros Schelotto
“Voglio tornare in Europa. Inter? Mi sarebbe piaciuto, con Zanetti grande rapporto. Lautaro top, migliorerà ancora. Felice per Maresca, a Parma farà bene. Vazquez torni in Serie A. E il mio futuro…”
“Voglio tornare in Europa, mi sento pronto per una nuova grande avventura europea”. Così a TuttoMercatoWeb Guillermo Barros Schelotto, l’anno scorso allenatore dei Los Angeles Galaxy ed ex Palermo e Boca Juniors.
Ha seguito la Serie A, mister?
“Certo. Sono rimasto molto legato al vostro campionato”.
È stato l’anno dell’Inter.
“È stata straordinaria. Ho visto un grande Lautaro, mi ha sorpreso invece la Juventus”.
Per Lautaro un anno da protagonista.
“Migliorerà ancora. È un goleador, un giocatore straordinario”.
Enzo Maresca - che lei ha allenato al Palermo - intanto riparte da Parma. È il nuovo allenatore.
“Non lo sapevo, sono contento per lui. È una persona fantastica e di lui ho un bel ricordo. Merita il meglio. Gli scriverò per fargli un grande in bocca al lupo”.
Sarà anche il mercato di Franco Vazquez.
“Tornerà in Italia. Ha reso nel migliore dei modi. È un calciatore straordinario, deve tornare in Serie A, dove fa la differenza”
È stato per un giorno un candidato per la panchina dell’Inter, che poi ha scelto Inzaghi…
“Ovviamente mi sarebbe piaciuto. Conosco bene Zanetti con cui ho avuto un grande rapporto. Vedremo cosa riserverà il futuro”.
E la sua esperienza ai Los Angeles Galaxy?
“È stato straordinario conoscere Ibra. Averlo allenato è stato un grande piacere e motivo di arricchimento professionale. È un grande lavoratore. Insieme a Messi e Ronaldo è uno dei giocatori più forti in assoluto. Ha un corpo allenato, può ancora dare tanto”.
Dove si vede in futuro?
“Vorrei tornare in Europa. Sarebbe bello ritornare in Itala. A Palermo purtroppo non ho avuto modo di lavorare: mi aveva chiamato il presidente Zamparini che in quel momento era vicino a Pedrag Mijatovic con cui avevo avuto dei contatti già da mesi. L’idea mi era piaciuta. Abbiamo fatto quattro partite ma non mi avevano dato la licenza per allenare. Dovevo seguire il corso a Coverciano e intanto seguire la squadra. Non era professionale quello che mi proponeva Zamparini, ossia stare a Coverciano tre volte a settimana per prendere il patentino. Non avrei potuto seguire la squadra come sarebbe stato giusto fare. Ora è tutta un’altra storia e sono pronto anche per l’Italia”.
Ha seguito la Serie A, mister?
“Certo. Sono rimasto molto legato al vostro campionato”.
È stato l’anno dell’Inter.
“È stata straordinaria. Ho visto un grande Lautaro, mi ha sorpreso invece la Juventus”.
Per Lautaro un anno da protagonista.
“Migliorerà ancora. È un goleador, un giocatore straordinario”.
Enzo Maresca - che lei ha allenato al Palermo - intanto riparte da Parma. È il nuovo allenatore.
“Non lo sapevo, sono contento per lui. È una persona fantastica e di lui ho un bel ricordo. Merita il meglio. Gli scriverò per fargli un grande in bocca al lupo”.
Sarà anche il mercato di Franco Vazquez.
“Tornerà in Italia. Ha reso nel migliore dei modi. È un calciatore straordinario, deve tornare in Serie A, dove fa la differenza”
È stato per un giorno un candidato per la panchina dell’Inter, che poi ha scelto Inzaghi…
“Ovviamente mi sarebbe piaciuto. Conosco bene Zanetti con cui ho avuto un grande rapporto. Vedremo cosa riserverà il futuro”.
E la sua esperienza ai Los Angeles Galaxy?
“È stato straordinario conoscere Ibra. Averlo allenato è stato un grande piacere e motivo di arricchimento professionale. È un grande lavoratore. Insieme a Messi e Ronaldo è uno dei giocatori più forti in assoluto. Ha un corpo allenato, può ancora dare tanto”.
Dove si vede in futuro?
“Vorrei tornare in Europa. Sarebbe bello ritornare in Itala. A Palermo purtroppo non ho avuto modo di lavorare: mi aveva chiamato il presidente Zamparini che in quel momento era vicino a Pedrag Mijatovic con cui avevo avuto dei contatti già da mesi. L’idea mi era piaciuta. Abbiamo fatto quattro partite ma non mi avevano dato la licenza per allenare. Dovevo seguire il corso a Coverciano e intanto seguire la squadra. Non era professionale quello che mi proponeva Zamparini, ossia stare a Coverciano tre volte a settimana per prendere il patentino. Non avrei potuto seguire la squadra come sarebbe stato giusto fare. Ora è tutta un’altra storia e sono pronto anche per l’Italia”.
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