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Venezia, Vanoli: "Nel rush finale devi trovare mezzi e motivazioni per vincere tutte le partite"
giovedì 25 aprile 2024, 15:44Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Venezia, Vanoli: "Nel rush finale devi trovare mezzi e motivazioni per vincere tutte le partite"

Mister Paolo Vanoli ha inquadrato la sfida di domani sera del Venezia contro la Cremonese. Queste le sue parole in conferenza stampa.

Scontro diretto che presenta anche una pressione emotiva importante:

“Il peso emotivo lo avevo più a Lecco che contro la Cremonese perché queste gare sono facili da preparare, abbiamo uno stimolo importante e siamo con il nostro pubblico. Speravo di giocarmela in questa posizione e dobbiamo dare il massimo per vincerla al Penzo”.

L’assenza di Johnsen?

“Mi dispiace che non ci sia perché le partite importanti vanno giocate con i giocatori migliori, al di là dell’accaduto a gennaio mi sarebbe piaciuto vederlo in campo”.

TVS Giuseppe Malaguti – Che atteggiamento ti aspetti dalla Cremonese?

“Arrivati a questo punto devi trovare mezzi e motivazioni per vincere tutte le partite. Incontriamo una squadra forte, che a parte l’ultimo periodo lo ha sempre dimostrato. Per me era e sarà la favorita nei prossimi playoff insieme al Palermo. Hanno giocatori d’esperienza e che hanno qualità. Noi però siamo il Venezia, una squadra competitiva, che è cresciuta. Nessuno si aspettava una Cremonese un po’ fuori dalla lotta per il secondo posto, ci siamo noi, ora dobbiamo continuare, mettendoci sacrificio, consapevoli che abbiamo agguantato i playoff e che il nostro sogno è ancora alla portata, se poi secondo arriverà qualcun altro gli faremo gli applausi”.

TVS – Stanno tutti bene in squadra?

“Tutti bene, abbiamo recuperato anche Sverko che ha avuto un problemino durante la gara con il Lecco. L’unico in via di recupero è Modolo”.

Quale potrebbe essere la strategia per giocare sulle debolezze della Cremonese?

“Trovare debolezze a una squadra costruita per vincere e retrocessa dalla A non è facile, dobbiamo lavorare su quello che siamo noi, i nostri pregi, migliorare i nostri difetti e fare la partita perfetta. Se sbagli qualche cosa loro sono cinici, pronti, sono una delle migliori difese. Giocheremo di venerdì sera, in anticipo, queste sono le partite più emozionanti, più belle, magari averne così tante. Per me la preoccupazione forte era con il Lecco e nel primo tempo lo abbiamo visto. Ellertsson? Se dovessi fare la formazione ora dovrei metterne 23 in campo, sapete la piacevole difficoltà, grazie a questi ragazzi ora ho possibilità di scelta. L’allenatore però deve pensare anche alla strategia, a cosa verrà dopo, per essere un gruppo non puoi dire che lo siamo e poi far giocare sempre gli stessi. Cerco di dar loro la chiave poi per esprimersi al meglio in campo. Con il Lecco nel primo tempo non abbiamo giocato male, però li avevo avvisati, trovavamo una squadra viva, che si voleva mettere in mostra e che incontrava il Venezia, per quanto accaduto anni fa in C volevano fare bene in uno stadio che aveva memoria dei fatti. La B è molto pericolosa, guardate la Reggiana, ha vinto contro di noi e poi ha perso tre partite consecutive senza fare mai gol, la testa e la concentrazione sono fondamentali. Dobbiamo crescere ancora tanto sotto l’aspetto della qualità perché siamo ancora giovani, ma d’ora in avanti sono tutte finali e io non mollo di un centimetro”.

Una gara che vi permetterà di mettere anche un po’ di pressione al Como in caso di vittoria:

“Pressione o non pressione ormai sappiamo che se vogliamo provare ad arrivare al sogno sappiamo quanti punti servono e quindi c’è da provare a vincere queste partite. Per nostri errori non abbiamo il destino nelle nostre mani. Però vi sfido a dirmi che a inizio campionato non avreste firmato per arrivare terzi, quindi ora godiamoci il momento, lo stadio pieno con il Brescia, queste sono le emozioni del calcio, se i miei ragazzi sono intelligenti ormai non hanno quasi più bisogno dell’allenatore, si devono abituare a ringhiare da soli. Ci aspetta una bellissima partita. 73 punti? Sì, la media in passato per il secondo posto è stata quella, se il Como la alzerà complimenti al Como”.

Al di là dei risultati forse le partite più belle le avete giocate contro gli avversari più forti:

“A volte queste partite sono le più facili da preparare, perché ti confronti con una grande squadra, costruita per vincere, che presenta insidie. Poi i particolari faranno la differenza, però la bravura è saper preparare le squadre, quando sei in questi momenti devi vincerle tutte, quindi dovremo vincere anche con Catanzaro, Feralpi e Spezia. In una maniera o in un’altra c’è sempre la parola vincere se vuoi arrivare a qualcosa di importante. Per vincere la chiave è la mentalità e io voglio vincere giocando a calcio, se fai una grande prestazione fai un grande risultato. Abbiamo sbagliato poche partite, poi il nostro percorso è fatto di tante cose fatte bene e sicuramente qualcosa è stato fatto meno bene, però abbiamo fatto grandi partite”.

Forse quella dell’andata la sfida con più rimorsi in stagione:

“A guardare indietro tutte le squadre saprebbero cosa correggere, anche il Lecco sarebbe in A, dobbiamo guardare in avanti. All’andata siamo stati meno bravi noi e molto bravi loro a vincere, è un’esperienza che devi tenere per maturare, ricordi ed esperienza servono anche per questo”.

Cosa ti aspetti dalla Cremonese?

“La Cremonese palleggia molto bene, con giocatori che trovano profondità grazie ai quinti, giocatori che dettano il ritmo della partita, i vari Castagnetti, Vasquez, Lochoshvili, il loro calcio è propositivo, posizionale, un calcio che vuole arrivare alla finalizzazione grazie al gioco. Sono andati a prendere giocatori a gennaio come Falletti e Johnsen perché forse, penso io, avevano bisogno di giocatori capaci di saltare l’uomo. In più fanno un’ottima fase difensiva, che non si fa solo difendendo ma anche tenendo il pallone. Loro la fanno tenendo la palla. Noi abbiamo caratteristiche un po’ diverse, abbiamo giocatori di strappo, di gamba, abbiamo idee diverse, perché poi ogni allenatore costruisce la squadra con le sue idee. È bello confrontarsi con un allenatore che ha vinto e sa come si vince. Dovremo stare attenti a tutti i particolari. Nonostante siamo simili come sistema di gioco abbiamo idee un po’ diverse”.

Come si ferma Coda?

“Abbiamo migliorato anche la fase difensiva, l’anno scorso abbiamo preso più di 50 gol, ne prendiamo meno quest’anno nonostante i grossi problemi avuti dietro. Senza alibi, siamo stati bravi a superare questi momenti che ci hanno tolto un po’ di continuità. Pretendo tanto di giocare a calcio anche dai difensori. Soprattutto nella difesa a tre ora i difensori devono sapere sia impostare che difendere. Noi forse siamo un po’ più bravi di loro a fare la difesa senza palla rispetto alla Cremonese, ma quello è questione di caratteristiche”.

Dopo l’addio di Johnsen forse in attacco avete addirittura migliorato qualcosa:

“Nel calcio a volte non ti dai delle spiegazioni, anche io sono partita con un’idea e poi mi sono ritrovato a tavolino a cambiarla. Da una parte non è stato bello, quando tu lavori su determinate cose pensi sempre di migliorarle. Dall’altro lato siamo stati bravi a capire velocemente che la strada per arrivare là era un’altra, perché le caratteristiche son diverse, siamo riusciti a cambiare in corsa. È stata un’annata di evoluzione, non me lo aspettavo perché avevo intrapreso una strada, però penso sia la bravura di capire le caratteristiche dei miei giocatori e di cosa sia meglio in quel momento. È una crescita, siamo diventati un gruppo e una squadra, penso che anche domenica a fine primo tempo capivano l’importanza della gara, a volte non è facile trovare la chiave giusta per farli reagire, però oggi siamo squadra che fino alla fine lotterà per questo grande sogno, o diretto o playoff, però ora c’è da continuare fino alla fine. L’ho detto ai ragazzi, non li mollerò, perché ci credo tanto, fino alla fine guardo solo lì davanti”.