Un mercato da sette in pagella per il Venezia di Poggi e Collauto

Il cambio di direzione in ambito tecnico della dirigenza aveva lasciato tutti un po' spiazzati e timorosi. Il DS Fabio Lupo infatti aveva fatto un lavoro egregio e c'era un po' di diffidenza in merito alle capacità di Mattia Collauto e di Paolo Poggi di riuscire a districarsi in un mercato reso ancora più complicato dall'arrivo del Covid. Dubbi che sono stati spazzati via in larga parte dalle operazioni fatte, che hanno portato a un grosso miglioramento, almeno sulla carta, della rosa a disposizione di Paolo Zanetti. Guardando la squadra, il sette in pagella è più che meritato, poi ovviamente il campo darà le sue risposte in base a tantissimi fattori.

In porta sono arrivate le conferme di Pomini e Lezzerini, con quest'ultimo che iniziava ad essere parecchio richiesto sul mercato, un rinnovo di contratto importante e non scontato. Sulle fasce ha prolungato anche Molinaro, altro rinnovo funzionale. La corsia opposta è stata completamente rifatta invece, cosa che potrebbe portare a un periodo di adattamento, ma Mazzocchi conosce già la categoria. Qualche piccolo dubbio su Ferrarini, arrivato in prestito secco, un profilo promettente, ma riuscirà in un anno a crescere abbastanza da potergli dare fiducia senza rischiare sbavature da gioventù? Vedremo. Al centro il riscatto di Ceccaroni parla da solo, curiosità invece intorno a Svoboda, corazziere austriaco arrivato per mettere centimetri in rosa, chiaramente bisognerà valutare il suo adattamento al calcio italiano. È rimasto Marino, che però con tutta questa concorrenza potrebbe non trovare spazio. Il prestito per De Marino e Bertinato. è logico per farli crescere.

A centrocampo Taugourdeau è un gran colpo poichè richiesto da tante squadre e, soprattutto, uno dei pochi play classici, "alla Pirlo" per intenderci, rimasti in Serie B. Mancava un'alternativa a Fiordilino, è arrivato un profilo che sa giocare al suo livello se non di più, visto che comunque ha molta più esperienza, maturata in anni e anni di Italia. Crnigoj è stata invece la classica occasione da sfruttare, parliamo di un nazionale sloveno, anche con qualche mese di inattività il suo spessore tecnico e fisico non si discute. Via poi tanti elementi che probabilmente non avrebbero trovato grosso spazio visto l'innalzamento di qualità. I vari Lollo, Suciu e Zuculini sarebbero stati di troppo. Il grosso punto di domanda è rappresentato da Maleh. Ok, resta, ma il contratto?

Davanti il lavoro più sostanzioso, fatto per permettere a Zanetti di poter giocare con più o meno qualsiasi modulo. Zigoni purtroppo non godeva più della fiducia di staff e dirigenza, giusto l'addio. Monachello non aveva dato motivi per far scattare il riscatto, mentre per Longo le cifre in ballo erano troppo elevate se paragonate alla resa, pur buona, del ragazzo. Così sono arrivati tanti nuovi elementi. Rimasti Di Mariano e Bocalon, sono stati integrati con profili in rampa di lancio come Johnsen e giovani da scoprire come Karlsson e Bjarkason. Ciliegina sulla torta Francesco Forte, 17 gol in campionato, non possiamo sapere a priori se si ripeterà, quel che è certo è che, sulla carta, è la punta che da tanti anni veniva richiesta dall'ambiente.

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