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TMW - Molinaro: "Venezia vuole essere internazionale e superare il concetto di italiano-straniero"
Nel corso dell'intervista rilasciata a Tuttomercatoweb stamattina (clicca QUI per l'intervista completa), Cristian Molinaro ha anche parlato della stagione del Venezia, degli obiettivi dei lagunari e del rapporto con Paolo Zanetti. Ecco un estratto:
"Il club ha messo in atto un importante processo di internazionalizzazione. Sono a disposizione della rosa corsi di italiano e di inglese, differenziati a seconda del grado di conoscenza della lingua da studiare, proprio per sopperire ai problemi di comunicazione. L’intenzione della società è quella di superare il concetto di giocatori italiani e stranieri e di formare calciatori internazionali, a prescindere dalla nazionalità".
In panchina c’è un tecnico dal quale c’è una differenza d’età di pochi mesi, in pratica un coetaneo. Ed è considerato un predestinato della panchina: che cosa ci puoi raccontare di lui e credi che davvero lo aspetta un grande futuro?
"Col mister scherziamo spesso sull’essere coetanei. Lui ha l’età per fare il calciatore e già allena in Serie A, io ho l’età per allenare e ancora gioco. È molto bravo a trasferire in maniera chiara le sue idee nel corso della settimana. Sa come tenere alta l’intensità degli allenamenti, trasmettendoci la sua carica, catalizzando l’attenzione di tutti. Ha le carte in regola per affermarsi ad alti livelli".
Siete partiti come una delle principali candidate alla retrocessione. Gli inizi sono tuttavia incoraggianti, nonostante abbiate giocato 5 partite su 7 in trasferta. Cosa dobbiamo aspettarci ora? E in cosa questa squadra può migliorare?
"L’anno scorso, alla partenza del campionato, nell’ipotetica classifica finale, gli esperti ci davano in ultima posizione. Anche quest’anno proveremo a sovvertire i pronostici. La strada è lunga, ma stiamo crescendo. Dobbiamo migliorare nella gestione di determinati momenti della gara".
"Il club ha messo in atto un importante processo di internazionalizzazione. Sono a disposizione della rosa corsi di italiano e di inglese, differenziati a seconda del grado di conoscenza della lingua da studiare, proprio per sopperire ai problemi di comunicazione. L’intenzione della società è quella di superare il concetto di giocatori italiani e stranieri e di formare calciatori internazionali, a prescindere dalla nazionalità".
In panchina c’è un tecnico dal quale c’è una differenza d’età di pochi mesi, in pratica un coetaneo. Ed è considerato un predestinato della panchina: che cosa ci puoi raccontare di lui e credi che davvero lo aspetta un grande futuro?
"Col mister scherziamo spesso sull’essere coetanei. Lui ha l’età per fare il calciatore e già allena in Serie A, io ho l’età per allenare e ancora gioco. È molto bravo a trasferire in maniera chiara le sue idee nel corso della settimana. Sa come tenere alta l’intensità degli allenamenti, trasmettendoci la sua carica, catalizzando l’attenzione di tutti. Ha le carte in regola per affermarsi ad alti livelli".
Siete partiti come una delle principali candidate alla retrocessione. Gli inizi sono tuttavia incoraggianti, nonostante abbiate giocato 5 partite su 7 in trasferta. Cosa dobbiamo aspettarci ora? E in cosa questa squadra può migliorare?
"L’anno scorso, alla partenza del campionato, nell’ipotetica classifica finale, gli esperti ci davano in ultima posizione. Anche quest’anno proveremo a sovvertire i pronostici. La strada è lunga, ma stiamo crescendo. Dobbiamo migliorare nella gestione di determinati momenti della gara".
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