Guerrero, un Bárbaro alla corte di Mancini
In questo primo scorcio del 2015 il nome di Paolo Guerrero è stato spesso accostato all'Inter come possibile rinforzo per l'attacco a costo zero. Il peruviano è infatti in scadenza con il Corinthians e vorrebbe tornare in Europa dopo due anni in Brasile. Gli agenti del giocatore sarebbero già sbarcati a Milano per incontrare la dirigenza nerazzurra e trovare un accordo per il calciatore che andrebbe a prendere il posto di un Lukas Podolski deludente e sempre più lontano dal riscatto.
Un innesto d'esperienza visto che Guerrero ha compiuto a inizio anno 31 anni e vanta una lunghissima esperienza in Germania dove sbarcò appena 18enne per entrare nel settore giovanile del Bayern Monaco. In due anni si mise in mostra con la squadra B segnando a raffica 45 gol in 66 partite confermandosi parzialmente con la prima squadra 10 gol in 27 presenze prima di lasciare la Baviera e diventare l'idolo di Amburgo dove resterà sei anni collezionando 134 presenze senza però confermarsi come bomber di razza non riuscendo mai ad andare in doppia cifra in campionato e superandola solo in due occasioni 2007-08 e 2008-09 in stagione. Va meglio con la nazionale peruviana con cui conquista un insperato terzo posto in Copa America nel 2011 laureandosi capocannoniere della manifestazione davanti a gente come Suarez, Aguero o Neymar e diventando il miglior marcatore in attività e il quarto di sempre.
Se i gol che El Bárbaro, questo il suo soprannome, può portare in dote all'Inter sono pochi, il suo innesto regalerebbe a Mancini un giocatore grintoso, un leader in campo e fuori che sa trascinare i compagni nei momenti difficili e che non si risparmia mai quando viene chiamato in causa. Qualità morali importanti che possono fare la differenza in certi frangenti della stagione.