...Il Palermo di Zenga

Quanto durerà Walter Zenga sulla panchina del Palermo? E' questa la domanda che circola insistentemente fra gli addetti ai lavori (e non). Qualche malizioso - o malfidente - ha già scommesso che dopo venticinque minuti di campionato il vulcanico Zamparini erutterà, sfiduciando l'ex allenatore del Catania e mettendo a suo posto un suo ex allenatore. Fuor di battuta, il buon Walter ha già posto le basi per diventare l'erede di Mourinho in seno all'Inter. Alla prima conferenza stampa ha parlato di scudetto possibile con il Palermo: una sparata la sua, però l'idea è quella di avere una squadra competitiva, dapprima nella testa e poi nel campo. E per fare una società da Champions League, bisogna essere abituati a pensare in grande.

Gli arrivi - ottimi quelli di Nicolas Bertolo e di Javier Pastore - fanno sicuramente sorridere e sognare in grande i tifosi palermitani: forse manca ancora una punta capace di buttarla dentro con regolarità (Cavani, sicuramente strepitoso, è forse troppo poco, anche se Mchedlidze e Abel Hernandez non sono da sottovalutare). La ciliegina sulla torta sarebbe Julio Cruz, oppure un Nilmar che si sta allontanando sempre di più da Wolfsburg e Villarreal. Il primo è l'arrivo possibile, l'altro è il sogno: ma sognare, con un Walter Zenga formato europeo, è lecito.