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TMW RADIO - Cioffi: "In Inghilterra mala informazione. Credo sarà difficile riprendere a giocare"

TMW RADIO - Cioffi: "In Inghilterra mala informazione. Credo sarà difficile riprendere a giocare"TUTTO mercato WEB
sabato 4 aprile 2020, 09:12Altre Notizie
di Luca Bargellini
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
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Gabriele Cioffi, ex tecnico del Crawley, sulla sua esperienza del Coronavirus in Inghilterra, intervistato da Niccolò Ceccarini
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Gabriele Cioffi, ex tecnico del Crawley Town, formazione che milita in League Two (l’equivalente della C2 italiana), ha raccontato attraverso i microfoni di TMW Radio la sua esperienza con il Coronavirus in Inghilterra: “Dopo aver concluso la mia esperienza al Crawley sono andato a visitare alcuni club di Premier League come l’Everton e alcune società del Sud di Londra. In quel momento è scappata l’epidemia in Italia e in Inghilterra, invece, tutto continuava ad essere vissuto normalmente. A quel punto sono entrato un po’ nel panico per la famiglia che era in Italia e ho deciso di rientrare. Ho fissato un volo il 9 marzo che mi è stato cancellato tre ore prima del via e solo 12 sono riuscito a tornare in Italia. Il giorno dopo tutti i voli sono stati bloccati”.

Tutto questo avveniva mentre gli italiani avevano percezione di quanto stava avvenendo a differenza di tutti gli altri.
“Prima della partenza ero ospite di un amico a Londra e quando sono arrivato a Stansted solo alcune persone indossavano mascherine e tutto quello che anche io avevo quando mi sono presentato all’aeroporto. Tantissimi erano vestiti normalissimi e questa è la riprova della mala informazione che i cittadini inglesi hanno avuto. In più non facendo loro i tamponi alla popolazione i numeri del contagio in quel paese sono tutti falsati”.

Paura di non tornare c’è stata?
“Sì c’è stata, con in testa mia moglie, le mie bambine, mia mamma e mia suocera da sole. Per superare questa malattia ci vuole grande senso civico perché anche se non stai male può essere portatore sano e rischiare di contagiare le persone care”.

Possibile pensare di tornare in Inghilterra a lavorare?
“Non credo presto. Se noi pensiamo di poter riprendere a maggio-giugno là sarà tutto più difficile. Di sicuro è stata una esperienza molto bella, è tutto più veloce e il livello di difficoltà è superiore al nostro. Mi piacerebbe tornare ma sarà dura”.

Ultima domanda sulla ripresa del campionato in Italia. Sarà possibile?
“Capisco la volontà di tornare in campo perché muove un giro di denaro molto molto alto, ma sul piano umano si sa che la sicurezza assoluta non c’è”.

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