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TMW RADIO - Delneri: "Stasera il Milan può farcela. Inter? Dodici partite non sono pochissime"

TMW RADIO - Delneri: "Stasera il Milan può farcela. Inter? Dodici partite non sono pochissime"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
venerdì 12 giugno 2020, 19:28Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Mister Luigi Delneri ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Luigi Delneri è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Le partite che arriveranno non sono certo di allenamento. Siccome la fermata fisica c'è stata per tutti e si parte alla pari da quel punto di vista, nelle due semifinali la motivazione la faranno da padrone. Non essendoci il pubblico a darle, ci vorrà il quid in più per vincere la partita".

Cosa cambia nel giocare a porte chiuse?
"A volte in passato è successo, è una partita anomala. Io qualche volta mi ci sono trovato, e ho visto comunque agonismo da entrambe le parti. Il calcio è sempre calcio, magari con gli stadi vuoti sarà deprimente o meno accattivante, ma sarà all'altezza della passione, dell'intensità e delle motivazioni".

Sarri ha parlato della coesistenza complicata CR7-Dybala. Lei che ne pensa?
"Mi sembra che anni fa Dybala a Palermo, con Iachini, giocando da centravanti disputò un grande campionato, in coppia con Vazquez. Sono due grandissimi campioni, sta anche alla squadra trovare le soluzioni giuste, loro hanno tempi della giocata diversa. Sarri vorrà approfittare della loro qualità".

La Coppa Italia può salvare la stagione del Milan?
"La ricostruzione passa attraverso momenti complicati, ne sanno qualcosa Juventus ed Inter. Chiaro che un'annata possa andare meglio, qualche altra volta storta. Il Milan comunque con Calhanoglu, Rebic e Ibrahimovic stava bene, aveva ragazzi di qualità anche se le aspettative sono più elevate di quanto producono. Mi sembra che come mentalità abbiano fatto passi avanti, Pioli ha sfruttato bene l'arrivo di Ibra cambiando modulo e facendo rendere giocatori prima andati così così. Il Milan deve giocarsi le sue carte, può farcela, in una partita secca può arrivare qualsiasi risultato. Nel calcio mai dire mai, una giornata giusta ti può far fare il salto e cambiare tutto anche in campionato. Per il Milan concettualmente è la partita della vita, credo vedremo grande foga da parte loro. Magari vincerà la Juve perché ha grande qualità, ma anche perdesse non sarebbe drammatico".

Come giudicare il percorso di Conte con l'Inter?
"Ha fatto un buon campionato, sta cercando di inculcare la propria mentalità. Se non trova una Lazio in forma splendida è secondo, non troppo lontano, nella scia di chi negli scorsi anni i campionati li ha stracciati, tranne per quell'anno di Sarri con il Napoli. Già stare dietro alla Juve è un ottimo risultato, ma l'Inter ha le caratteristiche per lottare e rientrare, dodici partite non sono pochissime. Chiaro che davanti devono sbagliare, magari per lo Scudetto non ce la fa ma può dare fastidio alla coppia davanti, è l'unica. L'anno prossimo sicuramente sarà tra le pretendenti al titolo".

Parlando di zona retrocessione senza fattore campo le carte sembrano mischiarsi.
"Certo, basta vedere anche in Germania. Sarà un campionato tutto da giocare, con la sosta che mette tutti in parità. Nella lotta per non retrocedere tengo su anche il Brescia tra le cinque-sei squadre che vedo invischiate: SPAL, Genoa, Lecce, Sampdoria... La stessa Udinese. Lì per lì una partita determina mentalmente il risultato, le tensioni incidono molto sul rendimento e credo che ogni partita sarà una battaglia e per chi guarda sarà un bel vedere".

Secondo lei Gattuso è sottovalutato?
"Bisogna capire cosa ci vuole per allenare una grande. Il concetto non l'ho mai capitato, sin dai tempi in cui allenavo in Serie C. Gattuso aveva fatto un grande lavoro al Milan, e meritava di rimanere: è un motivatore e fa giocare bene le sue squadre, con un possesso importante. L'andata di Coppa ha espresso un bel gioco, poi hanno messo in difficoltà pure il Barcellona... Ha le idee chiare, merita la posizione in cui è, e adesso l'Inter avrà una bella gatta da pelare, credo che il Napoli punterà molto sulla vittoria di Milano, erano in splendida forma. Pure in Champions, chissà, sarà tutto da verificare. Per me Gattuso è un grande allenatore".

Ci si è scordati forse della Serie C?
"Quando allenavo io era una fucina di giocatori, una bella risorsa per il calcio italiano con tattica, intensità e allenatori in fase di crescita. Ultimamente è diventato meno qualitativo, bisogna ristrutturarlo e non tralasciarlo, è una scuola importante: si va su campi importanti, i giocatori si abituano alla pressione. Se ricordiamo chi ha giocato in C della generazione in cui c'ero anche io, si fa una Nazionale. Direi che con le promozioni d'ufficio di Monza, Vicenza e Reggina non si sia scombussolato granché, ma spero più che altro che si torni ad una C in cui crescono giovani che possono ambire alla Serie A. Non disperdiamo un patrimonio del calcio italiano".

L'Atalanta può essere mina vagante della Champions?
"Tutti parlano di miracolo, ma non lo è. Sono anni che l'Atalanta è tra le migliori d'Europa, e col Valencia si è visto un rullo compressore. Sono convinti di poter combattere contro tutti ad armi pari, e non sono una mina vagante ma una realtà. I risultati non si ottengono senza una certa identità".

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