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TMW RADIO - Mutti: "Questa ricerca esasperata del Sarrismo è un handicap per la Juventus"

TMW RADIO - Mutti: "Questa ricerca esasperata del Sarrismo è un handicap per la Juventus"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 25 luglio 2020, 10:38Altre Notizie
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Bortolo Mutti ai microfoni di Francesco Benvenuti e Dimitri Conti
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L'allenatore Bortolo Mutti ha parlato intervenendo in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto e ai microfoni di Francesco Benvenuti e Dimitri Conti. Il tecnico inizia nella sua analisi dalla Juventus: "Sicuramente la Juve non è stata sempre all'altezza della situazione, ci sono squadre come Lazio e Atalanta che hanno fatto un campionato oltre ogni aspettativa... Meno l'Inter. Sei punti di vantaggio sono tantissimi a questo punto, e credo che la partita con la Samp possa chiudere il campionato. Checché ne dica Conte, è interessante la volata per il secondo posto che per qualcuno è una vittoria".

Conte ha voluto distogliere l'attenzione dalla classifica?
"Un po' mortificante. Dico la classifica. Per gioco e divertimento, l'Atalanta merita il 2° posto e credo che venga premiato il lavoro migliore, di squadra: da bergamasco spero ce la facciano".

Qualcuno dice che meritassero il primo posto...
"La partita con la Juve poteva cambiare il campionato, non fosse stato per qualche episodio discutibile come il secondo rigore".

L'anno prossimo potranno inserirsi tra le pretendenti per lo Scudetto?
"Non credo abbiano queste mira, ma sarà un'Atalanta molto competitiva, visto che hanno grandi alternativi e tanti giovani. In più credo faranno operazioni di mercato, sicuramente non arriverà indebolita. Poi, si sa, i campionati sono sempre da scrivere. Parti con certe ambizioni e magari ti ritrovi a soffrire".

Un po' come il Napoli...
"Ecco, sì. Un campionato sofferto e recuperato in extremis, non credo volessero fare una Serie A così tribolata".

Quale l'aspetto che la convince meno della Juve?
"Devo dire che, come attenuanti, ci sono situazioni pesanti come la perdita di Chiellini, significativa nell'economia di certi risultati, a volte si sono visti risultati vanificati... Questa ricerca del Sarrismo a tutti i costi è stata un handicap, secondo me la Juve deve giocare come sa, senza cercare identificazioni in un gioco. Difficile riportare certe cose in altri ambienti, dove ci sono soprattutto individualità forti, che hanno bisogno del loro spazio e non si adattano al compitino ma vogliono la giocata. Questo Sarrismo esasperato fa un po' anche ridere, l'importante è arrivare ai risultati. Il grande gioco lo fanno i grandi gol di Dybala e Ronaldo".

Quindi non concorda a monte col passaggio Allegri-Sarri?
"Certe cose possono starci, anche per stanchezza di rapporti... Ma se lo giustificano per il non-calcio, quando ha vinto 5 Scudetti di fila. Mettere in discussione un allenatore del genere mi è sembrata una cosa esagerata, ma le big vogliono andare oltre e creare grandi aspettative. La scelta sta comunque pagando, ma voglio sottolineare l'aspetto che l'importanza sta negli obiettivi, certe situazioni sono fini a se stesse".

Il Milan ha fatto bene a tenere Pioli? Cosa ha vissuto lui in questi mesi di tormentoni su Rangnick?
"La scelta è stata giusta, confermata da un lavoro importante di ricostruzione: alcuni giocatori sembravano improponibili, adesso invece c'è un'identità. Pioli questo l'ha costruito con un macigno enorme sulla testa, perché tutti davamo per scontato questo arrivo. Lavorare in certe condizioni non è facile, rischi di essere ridimensionato dal gruppo che sa dell'addio. Questo poi non è successo, nello spogliatoio ha fatto un lavoro di semplicità e umiltà che l'ha premiato. Diamogliene atto e facciamogli i complimenti, non era facile".

Neanche Ibrahimovic a fine partita sapeva nulla...
"Sai come vanno certe cose (ride, ndr). Effettivamente è bene che ci sia chiarezza e volontà di portare avanti il progetto ancora più forte".

D'Aversa, che lei ha avuto da calciatore, si sta affermando.
"Ha fatto un percorso partendo da ds a Lanciano, poi è passato allenatore e ha fatto vari step, crescendo ed assestandosi in ogni categoria per conoscere tutti i livelli del gioco. Adesso è tra gli allenatori più preparati, pronto per qualsiasi situazione. A Parma lavora in un ambiente protetto, c'è meno stress, ma questo lo fa lavorare bene ed ottenere ottimi risultati. Parlano i fatti, lo vedremo ad alti livelli".

Di Francesco dimostra che il vostro mestiere è molto carpe diem?
"Lo dico per esperienza, è proprio così. Eusebio è stato anche lui mio giocatore, a Piacenza, e l'ho seguito a Ponte di Legno durante il ritiro estivo: ha lavorato benissimo. Purtroppo ci sono quelle annate che non nascono bene, ti sfugge il risultato che poteva darti tranquillità, e va così. Tutto si ridimensiona in fretta ma deve stare tranquillo perché è bravo e stimato, ed avrà le sue opportunità. Gli faccio gli auguri perché vale come uomo e come allenatore".

Tonali vale davvero quanto si dice, anche con il Brescia in Serie B?
"Non so quantificare a livello economico, ma posso dire che è un grande giocatore. Sicuramente ha dovuto giocare in una situazione complicata, e pure nelle difficoltà ha dimostrato tenacia, saggezza tattica, tecnica e fisicità: è completo. Chi lo prende, si porta in casa un giocatore importante per il futuro. Sui giovani capitano smentite strada facendo, ma Tonali non mi sembra di quel tipo, mentalmente lo vedo solido e forte".

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