Cucci sul Bologna: "Che bello scoprire che il club ha una squadra di uomini veri"
È un momento della stagione molto difficile, questo, e in più d’uno stadio - Milano, Roma, Napoli, Torino ad esempio - si sentono fischierie e invettive contro presunti battifiacca sciolti o a pacchetti. No, non è il caso del Bologna, tutti ci mettono l’anima, le gambe, il cuore.
Il segnale preoccupante che c’è più cuore che gamba. Mi viene in mente un titolo, “Gli eroi sono stanchi”, un bel film di Yves Montand (quello che ha scoperto “Ciaobellaciao”) i cui protagonisti sono talmente impegnati in mille folli avventure che alla fine - testuale - “avanzano lacerati nella palude verso un destino che li vuole ancora una volta soli ed in fuga”. Sì, in fuga. Ma nel senso buono. Verso l’Europa, verso la gloria, eroi anche domani.
Che bello. Che bello scoprire che il Bologna ha messo insieme una squadra di uomini veri non solo per arrivare in una Coppa qualunque ma per andare lontano. Fino a quella Champions che con altro nome - si chiamava Coppa dei Campioni - illuse i bolognesi e lì tradì, il 14 ottobre 1964, con quel sorteggio/monetina sfigato al quale ci aveva sospinto con un gol Van Himst, quel fenomeno belga che giorni fa ho rammentato parlando di Saelemaekers".