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Alla scoperta dell'Alanyaspor: la capolista a sorpresa in Turchia con l'anima italiana

Alla scoperta dell'Alanyaspor: la capolista a sorpresa in Turchia con l'anima italianaTUTTO mercato WEB
venerdì 4 dicembre 2020, 17:38Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

In questo inizio di stagione in Turchia c'è una vera e propria sorpresa: le big di Istanbul sono tutte in fila dietro all'Alanyaspor, squadra che per bacino d'utenza, ambizioni e militanza nel massimo campionato è paragonabile al Sassuolo.

Alanya è una città turistica affacciata sul Mediterraneo, nella provincia di Antalya, 100 mila abitanti all'incirca (la megalopoli di Istanbul, per fare un paragone conta 15 milioni di anime). La squadra di calcio nel 2013 era in 2.Lig, l'equivalente della nostra Serie C. Dal 2016 è stabilmente nel massimo campionato e l'anno scorso ha ottenuto il miglior risultato piazzandosi al quinto posto e arrivando in finale di Coppa. Lo stadio, il Bahçeşehir Okulları Stadium, conta appena 10mila posti.

A differenza dei grandi club, dove il presidente viene eletto, l'Alanyaspor è un club a conduzione familiare. Il presidente, Hasan Çavuşoğlu è fratello del Ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu. La politica societaria è quella di valorizzare i talenti per poi rivenderli. L'esempio più fulgido è Merih Demiral, che da Alanya ha preso la strada di Sassuolo (rieccolo) infine la Juventus.

Oggi a trascinare la squadra al primo posto sono anche giocatori ben noti al calcio italiano, come El Khouma Babacar e Salih Uçan, rivitalizzatosi dopo la non positiva esperienza nel nostro calcio. Il brasiliano Davidson garantisce estro e gol, il greco Bakasetas qualità tra le linee di centrocampo e attacco. Un 4-3-3 con la palla che si trasforma all'occorrenza in 3-4-1-2. I numeri dicono che l'Alanyaspor del tecnico Cadgas Atan è una delle prime squadre per possesso palla, numero di passaggi nonché quella che fa il pressing più alto di tutta la Super Lig. Secondo miglior attacco (19), miglior difesa del campionato (3) e seconda miglior difesa d’Europa dopo l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. Inoltre, è ancora una delle squadre imbattute in campionato.

Una squadra, che per nostra somma gioia, ha anche un'anima italiana: Giovanni Melchiorre, preparatore atletico di lungo corso in Turchia (ex Galatasaray), e Francesco Farioli, vice allenatore. Quest'ultimo, 31 anni, ha già bruciato molte tappe. In un'età in cui oggi i giocatori sono nel fior fiore della carriera, Farioli ha già un'invidiabile esperienza da tecnico: parte dal Margine Coperta, club che ha formato gente come Giampaolo Pazzini e Giacomo Bonaventura, alla Lucchese, fino al Qatar Under 17. Dal Medio Oriente al ritorno in Italia grazie a un articolo, un'analisi tattica scritta sul Foggia di Roberto De Zerbi, che deciderà di portarlo nel suo staff, prima a Benevento e successivamente a Sassuolo. Lì incontrerà Merih Demiral ed ecco che qui le strade tra Italia e Turchia si collegano di nuovo.

Un curriculum internazionale impreziosito lo scorso maggio dall’invito virtuale a La Masia per una conferenza con i tecnici del Barcellona. Chissà che in un Paese come l'Italia, storicamente non per giovani, forse non si sia trovato il nostro Julian Nagelsmann.

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