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Boban-Maldini, una sola soluzione: dimissioni! Fiorentina, che disastro. Il giallo delle dimissioni di Pecoraro e la pennetta tabù

Boban-Maldini, una sola soluzione: dimissioni! Fiorentina, che disastro. Il giallo delle dimissioni di Pecoraro e la pennetta tabùTUTTO mercato WEB
lunedì 23 dicembre 2019, 00:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Sono più imbarazzanti le parole di Boban della prestazione del Milan. Il che è tutto dire. Commentare, a fine gara parlando di mercato, "proveremo a fare del nostro meglio se ce lo permetteranno" significa non aver capito la gravità della situazione ma neanche i propri limiti. La presunzione, senza fine. Boban è la fotografia più brutta di questo Milan. Fare il politico del pallone, fare l'opinionista o fare il calciatore sono tutte doti che ha ricevuto in maniera divina. Nessuno mai gliele contesterà. Fare il manager del calcio e costruire una squadra è un'altra cosa. Lui, il vero colpevole di questo disastro. Ha voluto l'esonero di Giampaolo, ha condotto un mercato senza senso e senza logica e non è in grado di gestire uno spogliatoio. Mai un mea culpa. Mai un passo indietro. Oggi, a due giorni dal Natale, dovrebbe prendere la letterina e mandarla ai suoi vertici. "Non chiedo nessun regalo, caro Babbo Natale. Questa è la mia lettera, leggila fino in fondo e accetta queste dimissioni per il bene dell'AC Milan". A Bergamo il Milan ha dimostrato di essere quello che tutti conoscevamo da settembre: imbarazzante. Il problema non era Giampaolo, come vi diciamo da mesi, ma i suoi dirigenti. Un costo assurdo e senza senso per la proprietà che, però, vive nel suo mondo dorato dell'alta finanza londinese e non capisce che il Milan è una cosa seria e non un semplice asset per fare, forse, plusvalenza. Gazidis il vero flop. Boban ha iniziato a fare questo mestiere a 51 anni: un motivo ci sarà. Io ho 36 anni, tra 15 anni inizio a fare il pittore e pretendete che sappia dipingere un quadro? Difficile. Non può essere gestito così un club come il Milan. Ci vorrebbe un proprietario per intervenire con il macete. Bisognerebbe tagliare tre teste e ricominciare tutto daccapo ma questa volta per sempre: via Gazidis, Boban e Maldini. Un altro tassello inutile, nonostante la gloria che lo precede. Maldini per i milanisti è Dio in terra giustamente, e non capiamo perché abbia accettato questo ruolo dopo averlo invece, per fortuna di tutti, rifiutato per anni ai tempi di Galliani. Avrebbe potuto avere un ruolo alla Zanetti.

Sarebbe andato più che bene.
A Firenze un altro mezzo disastro ma almeno c'è la giustificazione di essere dei neofiti nel mondo del calcio. Qui c'è una proprietà ma il grande errore è stato confermare un allenatore già delegittimato al termine della scorsa stagione. Nulla contro Vincenzo Montella, uomo simpatico e intelligente. Purtroppo i numeri lo condannano e la sua carriera inizia ad avere troppe brusche interruzioni. Non si sarebbe dovuto confermare un mister che, quasi, avrebbe portato la squadra in serie B. L'arrivo di Daniele Pradè è stato il miglior atterraggio possibile per l'aeroplanino, ma anche l'operato del Direttore inizia a diventare indifendibile. Pradè è uomo di calcio e si sarebbe dovuto accorgere prima che il cambio andava fatto quando i tempi erano giusti. Aveva in pugno Gattuso. Ha aspettato troppo e adesso dovrà accontentarsi. Questo, Commisso e Barone non glielo perdonano perché loro avevano bloccato Gattuso da settembre ma per stare dietro a Montella hanno perso il treno giusto. Questa stagione sta deprezzando il valore di molti calciatori importanti, su tutti Chiesa, ma soprattutto non stanno rendendo i calciatori arrivati in estate. Stagione finita già a dicembre e nessuna velleità per il prosieguo del campionato.
Nel frattempo hanno fatto molto scalpore le dimissioni da Presidente della Lega Calcio di Miccichè e subito dopo quelle di Pecoraro, capo della Procura Federale. Punto 1: Miccichè è un gran signore e un professionista dell'alta finanza che come unico errore ha quello di aver accettato di entrare a far parte di un mondo che non poteva essere il suo. Uno come Miccichè sarebbe dovuto rimanere lontano dal calcio, una banda di pazzi. Ha commesso questo errore e quando ha deciso di uscirne, forse, era troppo tardi. L'uccellino racconta che dietro a questa doppia dimissione ci sarebbe anche il giallo di una chiavetta usb. Miccichè ha lasciato perché qualcuno l'ha accusato di aver vinto le elezioni di Lega in maniera poco cristallina. Tutto da dimostrare. Pecoraro, Capo della Procura Federale, si è dimesso ma l'uccellino dice che... prima di rassegnare le proprie dimissioni si sia presentato presso la Procura della Repubblica di Milano con una pennetta usb per dimostrare la modalità in cui è avvenuta l'elezione, in Lega, dell'ex Presidente Miccichè. Un pasticciaccio brutto, come sempre all'italiana. Vittima, un grande manager come Miccichè.
Arriva il mercato e attenzione anche ai pacchi... molti potrebbero arrivare dall'Est con agenti millantatori.

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