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Come sta cambiando e come cambierà il mondo del calciomercato. Vademecum per addetti ai lavori e tifosi tra fondi americani, alleanze, innovazione, intermediazioni, relazioni internazionali

Come sta cambiando e come cambierà il mondo del calciomercato. Vademecum per addetti ai lavori e tifosi tra fondi americani, alleanze, innovazione, intermediazioni, relazioni internazionaliTUTTO mercato WEB
domenica 27 dicembre 2020, 08:01Editoriale
di Marco Conterio
Nato a Firenze il 5 maggio del 1985, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb.com. Già firma per Il Messaggero e per La Nazione, è stato voce e speker di Radio Sportiva ed RMC Sport

Il calciomercato sta cambiando. Profondamente, davanti a noi, sotto i nostri occhi. La crisi economica l'ha solo mutato, ma ha la stessa essenza d'un tempo. Solo che ha forme e modi nuovi, soprattutto metodi e strategie. Ieri Tuttomercatoweb.com ha dedicato un lungo speciale alle grandi agenzie internazionali. Le loro strutture, la loro filosofia. La visione del domani, gli strumenti che utilizzano per arrivare prima degli altri sui giocatori, sulla trattativa, sulla firma. Il mercato è cambiato da anni. Il giocatore si è concesso quasi completamente a strutture che lo seguono a trecentosessanta gradi. L'agenzia moderna è quella che si occupa non solo della firma del contratto, che è poi l'obiettivo principale, ma anche della gestione della vita extracalcio. Letteralmente. Il lato assicurativo, la gestione del patrimonio e degli investimenti. Quella dei beni mobili e immobili. Il supporto legale e anche quello commerciale. Una struttura della comunicazione all'avanguardia che sia al fianco non solo dell'agente ma anche dello stesso calciatore. L'agenzia è diventata il primo ufficio stampa del giocatore, spesso prima ancora di quello dei club. E poi la vita dopo il calcio, con la gestione, in collaborazione con agenzie ad hoc, per quel che riguarda quel che sarà una volta che le scarpette s'appenderanno al chiodo.

Il vecchio modello d'agente non funziona più La verità è che la formula antica, dell'agente d'un tempo, dedito solo alla gestione del contratto, della firma e di una remunerazione più importante non serve più. Quello che c'è oggi è un panorama completamente diverso. L'agenzia moderna spesso non gestisce soltanto il giocatore ma cura anche le necessità della società calcistica. Quasi come se il mondo si fosse ribaltato: la conoscenza diretta del direttore sportivo, del direttore generale, il rapporto costante e la ricerca dei bisogni e dei desideri è frutto poi del lavoro di un team di scouting che deve sapersi avvalere anche di strumentazioni tecnologiche per anticipare i tempi. Prima, il bravo procuratore girava le società proponendo i suoi migliori assi, sperando che quella o l'altra società potesse ingolosirsi. Adesso, al tempo di Wyscout, Instat, Statsbomb, Driblab, Comparisonator, non è più così. Adesso l'offerta è talmente ampia che la rete di contatti tra agenzie è diventata fondamentale. Perché supportarsi è diventato più importante che sopportarsi e allora capire che l'esigenza dell'uno può diventare anche la propria forza, è linfa necessaria per collaborare e andare avanti insieme in un mercato sempre più globale.

Le mani dell'America C'è un passaggio che sta riguardando le grandi agenzie inglesi che per adesso non ha investito, se non marginalmente, le agenzie italiane. Che presto però dovranno guardare anche a questo nuovo vincente modello. La Creative Artist Agency, conosciuta come CAA, è la più grande agenzia di sport mondiale. Numero uno per gli sport americani, ha acquisito la maggioranza dell'inglese Base Soccer. ICM Partners, fondo americano, ha acquistato Stellar Group dando vita all'International Century City Stellar Sport Group con oltre 800 clienti. Wasserman, che ha clienti top in NBA e non solo, ha acquisito prima la SFX, poi l'agenzia di Rob Jansen, poi Mondial Promotion, poi Key Sports, poi Top Value. Più che agenzie sono veri e propri imperi, con cui l'Italia ha rapporti stretti o uomini direttamente in loco, in primis tra queste Base. Quello delle mani dell'America è un modello che prima o dopo arriverà anche da noi, resta da capire in che direzione e soprattutto verso quali agenzie. Nei casi sopra citati, i nomi presi sono veramente tra i migliori al mondo.

Come cambia il mercato Il mercato sta cambiando fortemente anche qui in Italia. Le strade seguite sono diverse ma fondamentalmente le correnti sono tre. C'è quella dell'agenzia dedita soprattutto alle intermediazioni, al rapporto stretto non solo coi propri assistiti ma anche a quello coi club, che è la direzione che sta prendendo il mercato moderno a livello globale. C'è quello dell'agente tradizionale, ma non per questo non all'avanguardia sotto molti aspetti, quello della fiducia e della fidelizzazione coi propri ragazzi, a cui cura e curerà una carriera lunga e duratura. E poi c'è il modello terzo, quello di un'agenzia magari con base italiana ma che abbia o sedi o collaborazioni in tutta Europa. Sembrano modelli incompatibili ma con intuizioni e capacità di saper collaborare fianco a fianco, la concorrenza può diventare una virtù e una forza anche per le proprie operazioni. Gli esempi fatti in Italia ieri nello speciale su queste colonne, dalla GG11 alla GR Sports, dal modello italiano di Base Soccer a WSA, da P&P a Branchini Associati alle altre, sono l'esatto racconto di come queste siano le strutture al momento dominanti nel mercato italiano. Proprio perché sanno applicare, ognuna con la sua filosofia e percorso, il modello giusto e moderno.

E le piccole realtà? Da sempre, nel mondo globalizzato, il locale è quello che va sempre più in difficoltà ma non è detta l'ultima parola. Tutto è una questione d'ambizioni, motivazioni e determinazione, anche e soprattutto se le piccole o medie agenzie riescono ad applicare il modello di cui sopra al proprio operato. Nel mare magnum del calciomercato, così come negli altri mestieri, è sempre importante saper riconoscere uomini e ruoli. Capire che in dimensioni superiori alla propria, per estrazione, natura o storia, non è certo vietato ma è difficile galleggiare. Sicché il modello spesso utilizzato all'estero, dove la concorrenza anche di agenzie più importanti è una forza per raggiungere l'obiettivo finale, che resta sempre la firma, deve esser la strada anche italiana. Inevitabilmente. Il mercato sta cambiando, si sta rivoluzionando. C'è chi andrà avanti sempre con la propria strada, vincente, come Pini Zahavi, Jorge Mendes, Mino Raiola, esempi che sono però eccezioni, e non regola. Però l'America arriverà anche da noi, e c'è chi è già pronto o per reggere il colpo o per regalare ai propri assistiti o alle società un'alternativa di ugual livello. Come accade in tutte le altre grandi leghe europee. Ma il tempo scorre, sfugge. E per tutti coloro che non sono al passo coi tempi, rischia d'esser troppo tardi.

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