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Una calma apparente e le due regole del mercato

Una calma apparente e le due regole del mercatoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 10 settembre 2020, 08:00Editoriale
di Luca Marchetti

Un apparente momento di stasi. In cui, come nei grandi duelli western, ci si guarda in faccia senza paura e con la consapevolezza che se ti muovi per primo sei morto. Ti muovi (e in fretta) solo sei hai un’opportunità da cogliere. Altrimenti rimani fermo. Aspetti.
L’unico che in questi ultimi giorni ha accelerato su qualche obiettivo è il Milan. Intanto ha chiuso definitivamente la trattativa di Tonali, visto che ora il ragazzo ha fatto anche le visite mediche e poi ha trovato anche il secondo portiere: Ciprian Tatarusanu, classe ’86 del Lione. Pronto per lui un contratto triennale (che in Italia ha già vestito per tre anni la maglia della Fiorentina), lui è in arrivo a Milano in queste ore.
Per il resto pazienza: pazienza per Bakayoko che rallenta (visto che è arrivato proprio Tonali) a causa di riscatti ingaggi e numeri ancora da limare. E pazienza anche per le altre necessità: difensore centrale e terzino. Sempre con un altro mantra: pazienza e cessioni.
Dove ti giri senti sempre lo stesso refrain. Pazienza e cessioni. Non si compra se non si vende. Non compriamo perché possiamo strappare condizioni migliori o – meglio – non ci sono ancora le condizioni giuste.
Ecco perché l’Inter si è concentrata su Kolarov e Vidal (invece che Kumbulla e Tonali): non solo per l’esperienza ma anche per i costi (decisamente più bassi) ed ecco perché sempre l’Inter prima di sferrare l’attacco a chiunque altro deve vendere. Bisogna avere pazienza su Vidal (prima legge) e aspettare le cessioni per altri acquisti (seconda legge del mercato). Sia per ragioni di numeri in rosa che per numeri in bilancio. Quindi i pretendenti dei giocatori nerazzurri si devono fare avanti. E devono anche sbrigarsi, visto che l’Inter ha anche in canna il colpo Darmian (prenotato da mesi) e deve risolvere con il Genoa la questione Pinamonti. Ecco perché non vuole caricarsi ulteriormente di problemi. Se si vende si compra, altrimenti Nainngolan e Perisic fanno parte del progetto-
Stessa situazione in casa Juve: le mancate cessioni mettono la Juventus nella condizione di operare di fatto a zero.

Con i soldi a disposizione sarebbe stato un altro mercato, più fluido, giocato all’attacco invece che in difesa. Ma tutti, più o meno, stanno facendo così. E anche i campioni d’Italia si adeguano. In attesa di capire: le evoluzioni a Barcellona per Suarez, quelle fra Roma e Napoli per Under e Milik per poter sferrare l’attacco a Dzeko, cifre più ragionevoli per Cavani (oltre a capire cosa sta succedendo con l’Atletico Madrid) o aperture su Morata, che oggi aopare obiettivamente chiuso. Senza contare il barometro di Dzeko che giorno dopo giorno cambia: lui ha l’accordo, se vuole andare lo lasciamo, dopo Zaniolo non parte più, rimane volentieri a Roma. Sono questi i 4 punti cardinali entro i quali ci si muove. La Juve insomma gioca di sponda, in attesa, appunto. Che si sblocchi una delle piste che sta portando avanti sottotraccia per portare a casa il nuovo numero nove al posto di Higuain che rescinderà il contratto una volta trovato l’accordo con Miami.
Attende anche il Napoli l’offerta giusta per Koulibaly. Se arriva può partire nuovamente il mercato. Con i soldi del difensore (e di Milik) la rosa dei giocatori azzurrabili aumenterebbe. Senza no. Ecco perché attesa. E anche qui valgono le due regole: prima vendere poi comprare, sempre aspettando. Veretout, Nandez, Boga, Under. Tutti legati dallo stesso invisibile filo.
Perché questa è un’estate particolare. Un mercato partito in ritardo, in una finestra più corta di un mese fra una stagione e l’altra, con delle incognite economiche che frenano le capacità di spesa delle società. Dalle grandi alle piccole, senza distinzione. La continuità diventa una virtù, recuperare giocatori un mantra. Non a caso dopo Bonaventura la Fiorentina prenderà un altro giocatore di grande esperienza come Borja Valero.

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