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Un Napoli da Scudetto fa 4-0 in casa Sampdoria: Osimhen show. L'Inter è avvisata
Sampdoria-Napoli 0-4 al 90'
Se il Napoli sarà realmente da Scudetto lo dirà il tempo. Però il presente è un'altra gara da sogno: quattro gol a Marassi contro una Sampdoria che parte pressando altissima, lasciando praterie dove gli azzurri galoppano e giocano liberi. Osimhen ne fa altri due, terza partita consecutiva in cui riesce a segnare. Anguissa si dimostra uno dei migliori colpi dell'estate e Lozano, questo Lozano, è tutto un altro Lozano. Spalletti sorride, la memoria riporta al suo "siamo forti ma altri sono fortissimi". Oggi che del domani non c'è certezza, ma del presente sì, nessuno sembra all'altezza degli azzurri. Perché giocano bene tutti e tutti sembrano rinati, rivalutati, rilanciati. Koulibaly è tornato agli antichi standard dell'insuperabile roccia difensiva. Fabian Ruiz, prese le misure in mezzo al campo, nella nuova seconda dimensione del regista, si traveste da Jorginho: detta tempi, crea spazi, rompe il gioco e segna con un colpo da biliardo.
QUATTRO GIOIELLI Osimhen fa due gol: il primo è un regalo della Sampdoria, ma la festa era già pronta. Silva perde palla sul pressing del nigeriano, Insigne crossa, Colley perde l'ex Lille e Audero è tutt'altro che impeccabile nell'intervento. Il secondo è di Fabian: Lozano è ispirato, Augello nel mirino del cacciatore. Che lo punta, ma che preferisce servire Insigne. Da boa certamente atipica, appoggia per lo spagnolo che fa il due a zero. Poi tre, poi ancora Osimhen. Il copione, stavolta nella ripresa, è quello: azione rapida, tamburi che suonano e confondono i blucerchiati, che intanto hanno perso giri e coraggio, e Lozano che punta ancora Augello. Il messicano serve il nigeriano e in questo giro del mondo d'emozioni e talento, è tre a zero prima che Audero se ne accorga. Il quarto, al sessantesimo, arriva grazie a un'azione travolgente di Anguissa che serve sempre Lozano. Il fortunato stavolta è Zielinski, mancino straordinario e Sampdoria sulle ginocchia.
DA SCUDETTO? Presto per dire se questo Napoli sia da Scudetto perché la strada è ancora lunga. In queste cinque giornate però la formazione di Spalletti è andata sempre in crescendo. Dimostrando di avere una rosa profonda e che quel mercato d'estate che ha fatto storcere il naso a molti aveva un significato molto chiaro: confermare il gruppo, credere nel suo valore, ritenere che ci fosse solo bisogno di un manico diverso a guidarli. Spalletti tiene i piedi per terra, intanto Osimhen vola altissimo e Anguissa si dimostra uno dei migliori colpi dell'estate italiana. Quattro gol son più che una vittoria, sono un segnale alle rivali. Per il titolo, s'intende.
QUATTRO GIOIELLI Osimhen fa due gol: il primo è un regalo della Sampdoria, ma la festa era già pronta. Silva perde palla sul pressing del nigeriano, Insigne crossa, Colley perde l'ex Lille e Audero è tutt'altro che impeccabile nell'intervento. Il secondo è di Fabian: Lozano è ispirato, Augello nel mirino del cacciatore. Che lo punta, ma che preferisce servire Insigne. Da boa certamente atipica, appoggia per lo spagnolo che fa il due a zero. Poi tre, poi ancora Osimhen. Il copione, stavolta nella ripresa, è quello: azione rapida, tamburi che suonano e confondono i blucerchiati, che intanto hanno perso giri e coraggio, e Lozano che punta ancora Augello. Il messicano serve il nigeriano e in questo giro del mondo d'emozioni e talento, è tre a zero prima che Audero se ne accorga. Il quarto, al sessantesimo, arriva grazie a un'azione travolgente di Anguissa che serve sempre Lozano. Il fortunato stavolta è Zielinski, mancino straordinario e Sampdoria sulle ginocchia.
DA SCUDETTO? Presto per dire se questo Napoli sia da Scudetto perché la strada è ancora lunga. In queste cinque giornate però la formazione di Spalletti è andata sempre in crescendo. Dimostrando di avere una rosa profonda e che quel mercato d'estate che ha fatto storcere il naso a molti aveva un significato molto chiaro: confermare il gruppo, credere nel suo valore, ritenere che ci fosse solo bisogno di un manico diverso a guidarli. Spalletti tiene i piedi per terra, intanto Osimhen vola altissimo e Anguissa si dimostra uno dei migliori colpi dell'estate italiana. Quattro gol son più che una vittoria, sono un segnale alle rivali. Per il titolo, s'intende.
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