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BERNARDESCHI SARÀ VENDUTO: LA FIORENTINA HA DECISO LA PRIMA MOSSA. UN’ASTA DA CINQUANTA MILIONI. VIA ANCHE KALINIC E ILICIC. UN BUDGET ENORME PER CORVINO. BABA E CHIESA RESTANO. MA PIOLI NON HA ANCORA FIRMATO
giovedì 25 maggio 2017, 00:00L'opinione
di Enzo Bucchioni
per Firenzeviola.it

BERNARDESCHI SARÀ VENDUTO: LA FIORENTINA HA DECISO LA PRIMA MOSSA. UN’ASTA DA CINQUANTA MILIONI. VIA ANCHE KALINIC E ILICIC. UN BUDGET ENORME PER CORVINO. BABA E CHIESA RESTANO. MA PIOLI NON HA ANCORA FIRMATO

Bernardeschi è sul mercato. La prima grande mossa della rifondazione della Fiorentina è stata fatta. La prima, fondamentale decisione è stata presa. In fondo è giusto così, non si poteva tergiversare oltre, non si possono inseguire e aspettare gli umori dei  giocatori, le società devono fare i loro programmi e le loro strategie. Il calcio di oggi è questo, le bandiere non ci sono più e le operazioni economicamente convenienti vanno sempre fatte. Il problema, caso mai, è come reinvestire i guadagni, ma di questo parleremo dopo. Come è arrivata la Fiorentina alla Grande Decisione?

A oltre due mesi dalla presentazione della super offerta Viola che ha proposto al giocatore 2,5 milioni più bonus per cinque anni, non essendo arrivato alla società il minimo segnale positivo, i dirigenti hanno fatto una profonda analisi in autonomia. Ricorderete, più volte, Adv nel passato aveva sostenuto "faremo di tutto per tenere Berna". Aggiungendo: "Sarà la nostra bandiera". La Fiorentina è partita da qui, ma poi, gradualmente, si è capito che questa sarebbe stata la strada più sbagliata. Per fare certe cose ci deve essere la condivisione totale da parte di tutte le componenti, società, giocatore e procuratore, cosa che con Bernardeschi non c’è mai stata.

Si è capito in fretta che Bernardeschi ha altre ambizioni, vuol fare carriera e questo è legittimo. Avrà anche la Fiorentina nel cuore, ma le sue priorità sono andare a giocare in una grande squadra e guadagnare molto di più. In questi mesi il comportamento di Bernardeschi è stato valutato a fondo, progressivamente si è allontanato dalla Fiorentina e dall’idea di poter rimanere a Firenze. Vola già qualche metro sopra il cielo viola, lontano. Le offerte importanti gli sono arrivate (Juve, Chelsea e Inter) e già a disposizione del procuratore per essere valutate.

Del resto, sinceramente, mettetevi nei panni del giocatore. C’è una ragione per rimanere in una squadra di medio-alta classifica a guadagnare 2,5 milioni quando (ad esempio) può andare a giocarti la Champions con il Chelsea o la Juve e guadagnando il doppio. Anche Della Valle ha capito. Lo scoglio più grosso poteva essere proprio Andrea che nel passato (Toni, Jovetic ed altri) si è incaponito per far rispettare i contratti. Battaglia persa in partenza. Costringere oggi Bernardeschi a rimanere magari un altro anno che senso ha? (ha la scadenza 2019) Significherebbe rischiare di perdere il giocatore a scadenza e soprattutto rischiare una svalutazione del patrimonio tecnico.

Oggi Bernardeschi ha un ottimo mercato, domani non si sa. Conviene monetizzare subito, al massimo. Ci sono anche altri aspetti che hanno indotto la decisione. Anche rimanendo, Bernardeschi sarebbe davvero così vicino al cuore del tifosi, può diventare una sorta di idolo o riferimento per valori e attaccamento? La risposta è no. I fischi dello stadio, certe sue dichiarazioni e reazioni, hanno fatto pensare che forse è meglio puntare sulla nuova faccia pulita di Federico Chiesa o sulla simpatia di Babacar, altri due prodotti del vivaio viola che infatti sono già stati tolti da mercato e incedibili. Si riparte da loro.

Dove andrà Bernardeschi? Quanto vale? Qui inizia la seconda parte della storia. Il ragazzo piace a tanti, in Italia e all’estero. L’anno scorso la Fiorentina ha detto no a 30 milioni dell’Inter, stessa risposta ai quaranta offerti a gennaio. L’idea è quella di puntare a un minimo di cinquanta milioni, ma certe situazioni non si valutano a freddo.

Corvino dovrà essere bravo a far scattare una sorta di asta fra i pretendenti, ad alimentare il mercato. Le linee guida ci sono, una ad esempio, è quella di cercare di dirottare il giocatore verso l’estero (Chelsea) e soprattutto non verso la Juventus nonostante la corte serrata di Buffon e dei dirigenti bianconeri. Ma nel momento in cui hai deciso di vendere, devi fare quello che più ti conviene. Non è che non vendendo Berna alla Juve la indebolisci, magari ne compra un altro più forte. Le strategie della Fiorentina, così, diventano più chiare. Oltre a Berna, sul mercato finiranno anche Kalinic e Ilicic. Da queste tre cessioni possono arrivare più di ottanta milioni (più Tatarusanu, Badelj e diversi altri minori), e con una cifra del genere a disposizione, se Corvino torna ad essere padrone della situazione, può davvero costruire una squadra più solida e più equilibrata dell’attuale. Riaprire un ciclo.

La Fiorentina si gioca tanto, ma Corvino si gioca tutto. Lunedì prossimo ci sarà un vertice ai massimi livelli per gettare le basi operative e iniziare tutte le strategie di mercato. Nel segno della condivisione. E qui entra in ballo l’allenatore. Pioli è sostanzialmente d’accordo e lo abbiamo detto da diverso tempo, con un biennale più opzione a 1,2 a stagione, ricordandolo anche a chi scopre l’acqua. Manca la firma sul contratto. Mi direte che è un dettaglio e può darsi che sia così, ma la rescissione con l’Inter non sembra semplicissima. Pioli si sente offeso e umiliato, sta cercando di monetizzare e non è disposto alla stretta di mano. L’accordo conviene a tutti, ma fino a quando non ci sono le firme, la prudenza è un obbligo. Comunque la speranza è che da lunedì anche Pioli sia nel team per parlare di moduli tattici, del calcio che vuol giocare e dei giocatori più funzionali al suo progetto. Poi palla a Corvino, la partita è decisiva