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BIG IN PARTENZA, È UN’ALTRA FIORENTINA. PER BORJA SERVE TEMPO: CASO DELICATO. L’ACQUISTO PIÙ IMPORTANTE? CHIAREZZA… PAROLA AI DELLA VALLE, NON SAREBBE MALETUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 24 giugno 2017, 00:00L'opinione
di Mario Tenerani
per Firenzeviola.it

BIG IN PARTENZA, È UN’ALTRA FIORENTINA. PER BORJA SERVE TEMPO: CASO DELICATO. L’ACQUISTO PIÙ IMPORTANTE? CHIAREZZA… PAROLA AI DELLA VALLE, NON SAREBBE MALE

Che formazione ragazzi: Kalinic, Ilicic, Badelj, Bernardeschi e Borja. Hanno le valigie in mano. Se poi alla fine tutti saluteranno Firenze questo lo capiremo strada facendo, ma intanto il quadro è chiaro. Non resta che prenderne atto. 
I primi tre sono finiti alla stazione perché avevano manifestato da tempo la volontà di cambiare aria. Saranno accontentati: per Kalinic c’è una trattativa difficile col Milan. Ilicic è quasi a Nervi…scoglio Samp, mentre Badelj voleva scappare già un anno fa, ma andò male. Adesso a 12 mesi dalla scadenza del contratto non sarà semplice trovare un acquirente generoso, però la Fiorentina lo ha già ammortizzato, quindi è tranquilla. Bernardeschi sul mercato c’è finito da solo rinunciando, almeno fino ad ora, a 12,5 milioni netti per 5 anni. Sembra che la Juve faccia sul serio: 40/45 milioni per il numero 10 cresciuto a pane e Fiorentina. Peggior fine storia non poteva esserci: dal viola al bianconero. Una tristezza incredibile che forse però dovrebbe aiutarci tutti ad aprire gli occhi sul calcio attuale. Partendo da Firenze. 
Poi c’è Borja e qui il terreno si fa minato. Partiamo dai fatti: la società viola ribadisce che lo spagnolo non è stato messo sul mercato e se il centrocampista sarà felice di restare nessuno lo cederà. Perfetto. Il “sindaco” ancora non parla ufficialmente - magari basterebbe un tweet per togliere i dubbi a chi li ha -, ma fuori dai canali fa sapere di non essere felice all’idea di partire. Sta trascorrendo vacanze al veleno, in famiglia l’aria è pesante. C’è chi dice che presto si manifesterà: aspettiamo con fiducia.

Il procuratore ha recapitato offerte importanti al giocatore, Inter in testa. Ma anche questo appare abbastanza normale: l’agente fa il proprio lavoro/interesse ed essendo non idilliaca la situazione che vive il proprio assistito in seno alla società viola, è normale che i corteggiamenti fiocchino. 
Morale: e’ una storia complicata, delicata, nella quale ognuno è legittimamente convinto di avere le proprie ragioni. Una società ha il dovere/diritto di cedere e comprare chi vuole, a lei spetta l’indirizzo programmatico. Ma non tutte le cessioni, anche quelle economicamente vantaggiose, rappresentano delle opportunità. Il caso di Borja, calciatore amato molto in città, serio, forte - altrimenti perché Spalletti lo vorrebbe a Milano? - forse potrebbe rappresentare ancora un valore nello spogliatoio viola che nasce in questo periodo. Anche a costo di un sacrificio economico perché l’ingaggio dello spagnolo è il più alto nella Fiorentina. Ecco la riflessione che dovrebbe fare la proprietà viola se davvero il “sindaco” avesse voglia di restare. E’ opportuno privarsi di un uomo squadra così? 
Per la risposta non ci sarà da aspettare molto: l’Inter entro il 30 giugno dovrà rientrare di 30 milioni, attraverso alcune cessioni. Un minuto dopo andrà all’assalto di Borja, ma l’ultima parola non spetterà né alla Fiorentina, né al procuratore, ma solo al “sindaco”. Aspettiamo con curiosità. 
Morale: si può fare tutto e il contrario di tutto nel calcio, ma per farlo al meglio, prima dei quattrini servono idee e queste vanno comunicate al meglio. Un’idea buona non comunicata, è una pessima idea. Ecco, dal mercato viola vorremmo un giocatore d’attacco, di nome chiarezza. Si possono perdere anche grandi interpreti e Borja lo è, ma essenziale è spiegarne le ragioni con trasparenza. Saremo inguaribili ottimisti, ma continuiamo a credere che i tifosi viola siano più intelligenti e ricettivi degli altri - perché ne hanno viste di tutti i colori nella loro gloriosa storia - e quindi in grado di capire anche le scelte più dolorose. 
Non c’è un colpevole da individuare, bensì un’area di responsabilità e questa è confinata nel territorio più determinante: la proprietà. In un frangente così delicato la parola dei Della Valle manca e tanto. Un silenzio che fa rumore e che non aiuta a superare la palude dell’incertezza. 
Coraggio, il ciclo si può riaprire con forza, magari anche migliore del precedente, ma fateci capire cosa vi sta passando per la testa.