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RICCIO, IL SEGRETO DI GATTUSO: DALLA SCOZIA A FIRENZE
giovedì 27 maggio 2021, 10:10Notizie di FV
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it

RICCIO, IL SEGRETO DI GATTUSO: DALLA SCOZIA A FIRENZE

Il suo ruolo in questa storia è quello del protagonista silenzioso. Dell’uomo costantemente dietro le quinte ma che - chiedere a Gattuso per avere conferma - meriterebbe al pari di Rino le luci della ribalta. Se in questi anni il gioco del tecnico calabre è stato apprezzato tanto a Pisa quanto a Milano e Napoli il merito è anche dello storico vice e amico del mister. Luigi (per tutti “Gigi”) Riccio e Gattuso si sono conosciuti a Perugia nel 1995, dove hanno giocato insieme per un paio di stagioni, prima di trasferirsi a braccetto ai Rangers facendo la prima vera esperienza professionale che li ha formati. Le sedute quotidiane non potevano certo essere banali, visto che i due tutti i giorni si allenavano con calciatori del calibro di Gascoigne, Laudrup e Thern. 

Un’esperienza stupenda dopo la quale, tuttavia, le strade dei due si sono separate. Ma non certo divise del tutto. Gattuso sarebbe presto diventato una bandiera del Milan, Riccio del Piacenza. Appesi gli scarpini al chiodo, infatti, il duo si è riunito nuovamente attorno a una panchina e da quel momento non si è più separato: insieme, Rino e Gigi, hanno intrapreso la carriera da allenatore, protagonisti di un percorso in ascesa che li ha guidati fino a Firenze e alla conquista, un anno fa, del loro primo trofeo: la Coppa Italia contro la Juventus. Dal Sion al Palermo, in Grecia all’OFI Creta, al Pisa e poi al Milan, fino al Napoli: Gattuso e Riccio sono diventati ormai inseparabili. I due del resto condividono un’amicizia fraterna che va oltre il legame professionale. 

Basti pensare che Riccio è il padrino della figlia di Gattuso e che Rino lo è del secondogenito di Gigi. E poi, oltre a questo, c’è il magico rettangolo verde del campo. Dove il vice di “Ringhio” è sempre attento a ogni dettaglio. Con umiltà e professionalità, Gigi ama lavorare a stretto contatto con Gattuso e nei momenti difficili, in passato, ha contribuito a trovare una soluzione ai problemi, anche e soprattutto sotto l’aspetto tattico (le sue qualità sono state del resto molto apprezzate a Coverciano, quando ha ottenuto il patentino). Più che braccio destro, dunque, Riccio è proprio l’alter-ego di Rino. Che quando - per i noti problemi di miastenia che ogni tanto affliggono Gattuso - non ha avuto problemi a presentarsi ai microfoni dopo le partite, mettendoci la faccia.