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Malesani a RFV: "Adesso diventa difficile: alla Fiorentina serve l'impresa. Io ad Atene? Vediamo..."
L'ex allenatore della Fiorentina Alberto Malesani è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola, durante "Garrisca al Vento", iniziando da una considerazione su Vincenzo Italiano: "Su Italiano sono sempre stato obiettivo. L'ho sempre difeso perché mi veniva facile farlo: è uno dei più bravi nel panorama della Serie A. Penso sia pronto per il grande salto, che può fare anche nella Fiorentina se la società gli mettesse a disposizione ulteriore qualità. Personalmente spero che rimanga, ma questi sono percorsi personali e ognuno fa le sue scelte. Secondo me è pronto anche per una delle 3/4 big italiane: tre finali non sono mai semplici da raggiungere e in queste c'è tanto merito suo, oltre che di tutta la Fiorentina stessa, tifosi compresi".
Da ex tecnico del Panathinaikos, cosa significa giocare ad Atene contro l'Olympiacos?
"Adesso diventa difficile: ci vuole l'impresa. Io l'ambiente lo conosco perché l'ho vissuto in prima persona. L'Olympiacos ha sempre primeggiato ed è abituata a vincere. Giocando "in casa" sono pericolosi. Ci vorrà una Fiorentina perfetta, ma sono certo che i viola faranno la loro parte per quest'impresa".
Ancora su Italiano: "Il vestito che ha messo Vincenzo addosso alla Fiorentina è quello europeo, perché per vincere in Europa bisogna fare un percorso diverso rispetto a quello da fare in campionato. In campo internazionale non si fanno calcoli, le partite sono tutte da dentro o fuori. E Italiano ha un gioco che rappresenta a pieno il DNA europeo. Tra l'altro per me non è neanche così tanto spregiudicato come tanti pensano".
La Fiorentina segue profili di tecnici giovani, anche lei era giovane quando venne a Firenze.
"Vi svelo un aneddoto: la Fiorentina non mi prese solo perché ero un allenatore giovane in rampa di lancio. Mi fece seguire per dieci giorni durante i miei allenamenti a Verona e mi visionò in varie partite. Ci fu un grande lavoro di Cinquini e Antognoni. Se questo lavoro di scouting è stato fatto anche ora va benissimo. L'importante è prendere decisioni dopo aver visionato i vari tecnici, e non seguendo la "moda" del momento. Aggiungo inoltre, che in caso Italiano dovesse andar via serve prendere un allenatore che sappia reggere la piazza di Firenze, una città esigente che ha tifosi intenditori e pretenziosi".
Andrà ad Atene?
"Sarebbe bello, ho dei bei ricordi della Grecia. Anche lì, come a Firenze, è stata una delle piazze in cui più mi hanno voluto bene. Non ho in programma di andare ma ora mi avete messo la pulce nell'orecchio...Vediamo dai (ride, n.d.r.)".
Da ex tecnico del Panathinaikos, cosa significa giocare ad Atene contro l'Olympiacos?
"Adesso diventa difficile: ci vuole l'impresa. Io l'ambiente lo conosco perché l'ho vissuto in prima persona. L'Olympiacos ha sempre primeggiato ed è abituata a vincere. Giocando "in casa" sono pericolosi. Ci vorrà una Fiorentina perfetta, ma sono certo che i viola faranno la loro parte per quest'impresa".
Ancora su Italiano: "Il vestito che ha messo Vincenzo addosso alla Fiorentina è quello europeo, perché per vincere in Europa bisogna fare un percorso diverso rispetto a quello da fare in campionato. In campo internazionale non si fanno calcoli, le partite sono tutte da dentro o fuori. E Italiano ha un gioco che rappresenta a pieno il DNA europeo. Tra l'altro per me non è neanche così tanto spregiudicato come tanti pensano".
La Fiorentina segue profili di tecnici giovani, anche lei era giovane quando venne a Firenze.
"Vi svelo un aneddoto: la Fiorentina non mi prese solo perché ero un allenatore giovane in rampa di lancio. Mi fece seguire per dieci giorni durante i miei allenamenti a Verona e mi visionò in varie partite. Ci fu un grande lavoro di Cinquini e Antognoni. Se questo lavoro di scouting è stato fatto anche ora va benissimo. L'importante è prendere decisioni dopo aver visionato i vari tecnici, e non seguendo la "moda" del momento. Aggiungo inoltre, che in caso Italiano dovesse andar via serve prendere un allenatore che sappia reggere la piazza di Firenze, una città esigente che ha tifosi intenditori e pretenziosi".
Andrà ad Atene?
"Sarebbe bello, ho dei bei ricordi della Grecia. Anche lì, come a Firenze, è stata una delle piazze in cui più mi hanno voluto bene. Non ho in programma di andare ma ora mi avete messo la pulce nell'orecchio...Vediamo dai (ride, n.d.r.)".
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