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MERCAFIR-FRANCHI-CAMPI: LO STADIO INTANTO ASPETTA
domenica 24 maggio 2020, 15:00Notizie di FV
di Luciana Magistrato
per Firenzeviola.it

MERCAFIR-FRANCHI-CAMPI: LO STADIO INTANTO ASPETTA

Serve la stretta finale, per non rischiare ulteriori perdite di tempo. Complice anche il Covid con la chiusura di uffici e slittamento dei termini amministrativi, la questione stadio è infatti ferma al 6 giugno scorso, quando il nuovo proprietario viola mise stadio nuovo e centro sportivo al centro del suo progetto per la Fiorentina. Joe Barone continua a lavorare alla questione ma probabilmente sarà solo Rocco Commisso a parlare appena scadrà il bando per l'area Mercafir. Anzi, detonerà, così sembra. Ma che scenari ci sono?

MERCAFIR - Tutto fermo al 5 marzo quando la Fiorentina annunciò ufficialmente di non partecipare al bando. Gara i cui termini scadono però la prossima settimana e che andrà deserta con il problema di un mercato che vive di incertezza visto che i suoi tempi dovevano andare di pari passo con lo stadio. "Dovevamo fare una gara contro noi stessi" ha detto recentemente Joe Barone (che aveva pur fatto task forse con i tecnici del Comune prima,e tavoli di lavoro in Lega e Federazione poi) e in effetti a che serve una gara (tra chi?) se l'idea è di un solo imprenditore, disposto a metterci i soldi giusti pur di poter controllare i lavori e non trovare sorprese. Misteri della burocrazia italiana che Commisso ha cercato di risolvere chiedendo e proponendo con i suoi avvocati ed esperti una legge ad hoc che permetta ad un investitore nel calcio di avere libertà di azione nella costruzione di un nuovo impianto, assolutamente necessario per far crescere i fatturati del calcio moderno. Legge che però per ora la politica italiana non preso in considerazione.

QUESTIONE FRANCHI - La burocrazia e la politica sono i mulini a vento contro i quali Commisso si sta scontrando anche sul restyling del vecchio impianto. Grande rispetto per l'architetto Nervi, un esteta avanti anni luce che per Firenze studiò un progetto innovativo e che rispecchiasse la bellezza e l'arte della città. Ma uno stadio resta uno stadio, funzionale al calcio, "non è un monumento" ripete Commisso. A cosa serve un bel contenitore vuoto e svuotato della funzione per cui è stato costruito? A San Siro e Bologna lo hanno capito, un sovrintendente ligio al suo dovere no. Per questo la politica sembra voler smuovere finalmente le acque con Nardella, la De Giorgi e il ministro Franceschini che faranno il possibile per cambiare le carte in tavola, per semplificare togliendo il passaggio sovrintendenza sia nel caso specifico sia a livello generale ma sarà sufficiente e soprattutto retroattivo? Staremo a vedere, Commisso però è stato chiaro: "Restyling sì, ma solo a modo mio", altrimenti se lo paghi il Comune anche se le condizioni dell'impianto (mostrate anche da Firenzeviola più volte) fanno capire quanto sia difficile anche una semplice rinfrescata. Sempre che per Commisso sia poi sufficiente l'area interna dello stadio per aree commerciali, hotel e tutto quello che secondo le sue idee fa aumentare i ricavi, altrimenti si aprirebbe una nuova lunga pagina. 

CITTÀ METROPOLITANA - Il presidente Commisso ad inizio anno, vedendo interesse di altri comuni, ha chiesto aiuto ai sindaci dell'area metropolitana, sollecitando proposte su dove fare il nuovo stadio viola fuori dai confini di Firenze. Idee in teoria tante, nella pratica zero con Campi, la cui candidatura c'è sempre stata, che rimane l'unica via praticabile. Certo l'emergenza Covid in questa fase non ha aiutato, con i sindaci vero punto di riferimento per i cittadini e poco altro a cui pensare (figuriamoci allo stadio), ma distanze (vedi Figline), "poco coraggio" nello sfidare Firenze e comunque spazi poco adattabili hanno fatto desistere tutti. Il sindaco di Campi Bisenzio per ora è alle prese con la fase due del Covid e si sottrarre ad altre questioni, compresa quella dello stadio che si è improvvisamente riaccesa ma nella quale per ora non vuole entrare. Sarebbe poco rispettoso anche per la sua comunità. Comunità e sindaco che però presto vorranno avere una risposta per non fermare lo sviluppo della cittadina perché il futuro passa anche dallo stadio (o meno).