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PIOVE SUL BAGNATO, BEPPE È SENZA RIBERY. DEBUTTA CALLEJON, IL CENTROCAMPO CAMBIA PELLE. L’IDEA SARRI E L’IMPORTANZA DI TORNARE A SORRIDERE. ROCCO A FIRENZE FINO A NOVEMBRE, DOMANI L’ULTIMO SÌ AL CENTRO SPORTIVO
domenica 25 ottobre 2020, 00:00L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

PIOVE SUL BAGNATO, BEPPE È SENZA RIBERY. DEBUTTA CALLEJON, IL CENTROCAMPO CAMBIA PELLE. L’IDEA SARRI E L’IMPORTANZA DI TORNARE A SORRIDERE. ROCCO A FIRENZE FINO A NOVEMBRE, DOMANI L’ULTIMO SÌ AL CENTRO SPORTIVO

Piove sul bagnato. Non bastavano la crisi di risultati e la costante polemica sull’allenatore, la jella infatti ci ha messo lo zampino e lascerà la Fiorentina ancora una volta senza il suo faro. Ribery, il campione di cristallo, sarà costretto a guardare dalla panchina anche stavolta. Senza di lui, lo dicono anche i numeri, la luce si spegne e il viola diventa grigio: con il francese, la Fiorentina ha battuto il Toro e si era guadagnata il vantaggio a San Siro. Senza invece ha subito la rimonta dell’Inter e perso contro la Samp. L’assenza del fuoriclasse insomma è un guaio enorme, ma visto che non è la prima volta, è giusto anche iniziare a domandarsi perché: dopo il grave infortunio alla caviglia dello scorso anno, Franck ha perso continuità. Lavora poco con la squadra e anche quando c’è, è costretto a giocare al 60-70% delle sue possibilità. I segni dell’usura dunque cominciano a pesare, anche se FR7 resta ancora oggi (e di gran lunga) il miglior giocatore della rosa.

A metterlo fuori uso in questi giorni ci ha pensato un guaio muscolare, ma è sempre la solita maledetta caviglia che lo condiziona. E’ un problema nel problema di una stagione che non decolla, che lascia la Fiorentina nel limbo e Iachini al centro delle polemiche. Franck o no, Beppe oggi è comunque chiamato al riscatto. L’ombra di Sarri è lì che rischia di condizionare, ma il rischio è infilarsi in un imbuto e buttar via un’altra stagione. Callejon è l’uomo designato per sostituire il francese. Anche lui non è al massimo per via della lunga inattività, ma oggi, per forza di cose, dovrà diventare l’uomo di raccordo, il punto di riferimento a cui appoggiarsi per accendere un attacco che segna col contagocce. L’ideale sarebbe stato vederlo ala destra, nel suo ruolo, magari con altri due attaccanti davanti, ma come detto Iachini non si fida della sua condizione e almeno inizialmente non gli chiederà di coprire tutta la fascia. Poi si vedrà e molto naturalmente dipenderà dal risultato. In mezzo invece Armabat sarà affiancato da un mediano (Pulgar probabilmente) e avrà una maggiore possibilità di movimento, con Bonaventura trequartista puro, più Biraghi e Lirola sulle fasce. Il sacrificato dovrebbe essere Castro (condizionale d’obbligo visto che la rifinitura ci sarà stamani), perché anche il 10 convive, pure lui, con qualche acciacco fisico. Coi cerotti e una forma distante da quella migliore, la Fiorentina dovrà puntare sull’orgoglio per riprendersi una vittoria che manca dal giorno dell’esordio in campionato. Su questo, sulla voglia di riscatto, ha fatto leva anche Commisso, che ieri - a distanza per le norme anti Covid scattate dopo la positività di un membro dello staff viola - ha parlato alla squadra, ricordando che la classifica non rispetta il valore della Fiorentina e che da adesso si dovrà cambiare passo. La domanda però è un’altra: che succede in caso di nuovo flop? Sarri è un’idea di lusso, ma difficilmente concretizzabile nell’immediato e l’ipotesi dell’ennesimo traghettatore è da scartare in partenza. L’ex Juve si sta liberando dal contratto con Agnelli, ma non vorrebbe entrare in corsa, soprattutto non in una situazione critica. Vorrebbe carta bianca per programmare e un contratto lungo con cui costruire un futuro diverso. L’idea di allenare la Fiorentina, per altro a due passi da casa, lo affascina, ma come detto preferirebbe eventualmente iniziare a farlo a bocce ferme. Sarri dunque resta un obiettivo concreto per il futuro, ma intanto c’è da pensare a un campionato appena cominciato e già piuttosto travagliato. Alla fine mancano la bellezza di 34 partite e anche per questo l’ideale, per Commisso, sarebbe che Beppe trovasse il bandolo della matassa e riuscisse a portare a termine questo campionato. Ma i dubbi restano, mentre la tifoseria bolle e la classifica fa storcere il naso. Non resta allora che augurarsi che oggi la Fiorentina faccia tesoro della cabala (12 vittorie di fila in casa con l’Udinese) e ritrovi vittoria e serenità. Altrimenti, per Rocco, ci saranno belle gatte da pelare.

A proposito di Commisso, il presidente ha deciso che resterà ancora un po’ in Italia. La sua partenza per gli States è rimandata a novembre, segno che il presidente è consapevole che da queste parti c’è ancora molto da fare. Lunedì ci sarà il consiglio comunale di Bagno a Ripoli, che darà il via libera definitivo al centro sportivo. Prima della fumata bianca però si dovrà attendere ancora, visto che per le legge gli enti interessati potranno fare le loro eccezioni entro i prossimi 15 giorni. Appena saputa la notizia Rocco ha allargato le braccia, ma poi l’ha presa con filosofia, perché ormai ha capito che da noi, la burocrazia, è un muro di gomma. L’altra partita invece è ancora tutta da giocare. Il progetto per costruire il nuovo Franchi è in lavorazione, ma poi dovrà passare lo scoglio del ministero. Si vedrà, la strada, come si sa, è tutta in salita. Intanto però c’è De Paul da battere e tre punti da ritrovare. Mi aspetto una partita tattica, probabilmente brutta. Ma da vincere a qualunque costo.