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Pazza Fiorentina, si fa riprendere dal Club Brugge con l'uomo in più ma alla fine vince 3-2
Una pazza Fiorentina vince 3-2 la semifinale d'andata di Conference League contro il Club Brugge.
Sottil e Belotti, 2-1 Fiorentina all’intervallo. Una sorpresa su tutte nelle formazioni iniziali, Italiano opta per una Fiorentina iper-offensiva da subito come atteggiamento e lo si nota dalla mediana composta da Arthur e Bonaventura. Il Brugge inaugura i tiri della serata già al minuto uno con Igor Thiago impreciso dal limite, ma al 7’ ecco che la Fiorentina raccoglie subito i frutti dell’interpretazione aggressiva e trova il gol dell’1-0 con uno splendido assolo di Sottil, che fulmina Jackers sul palo lontano calciando dal vertice sinistro. Dieci minuti e i belgi pareggiano: su un’azione rocambolesca Thiago si ritrova a tu per tu con Terracciano, ma è sulla ribattuta che avviene il patatrac. La palla va sulla mano di Biraghi e se inizialmente l’arbitro inglese Michael Oliver non aveva visto, ecco arrivare il VAR a invitarlo alla revisione che porta il Brugge e capitan Vanaken dal dischetto per l’1-1 al 17’. La Viola ricomincia a testa bassa, le migliori occasioni capitano a Gonzalez che però non centra la porta. Prosegue comunque la pressione gigliata e al 37’ ecco la ricompensa: Jackers respinge corto un tiro di Bonaventura, sulla ribattuta il più lesto di tutti è Belotti, che scarica con forza un mancino in porta. Non succede nient’altro fino all’intervallo, avanti 2-1 la Fiorentina.
Pazza Fiorentina, si fa riprendere poi vince. Nessun cambio all’immediato riavvio delle danze, dopo pochi giri d’orologio si vede costretto a operare il primo Italiano: Sottil si fa male su un contatto di gioco e alza bandiera bianca, lasciando posto a Kouame. All’ora di gioco l’episodio che può cambiare le sorti della semifinale d’andata: fallo di Onyedika a centrocampo, Oliver estrae il cartellino giallo, il secondo per il centrocampista che deve così andare sotto la doccia in anticipo. Quando tutto sembra apparecchiato per gestire l’ultima mezz’ora, arriva l’amnesia difensiva che la Fiorentina - come spesso le capita - paga a carissimo prezzo: rilancio della difesa ospite che coglie tutti impreparati, soprattutto Ranieri, e che Igor Thiago trasforma nel gol del 2-2 con un diagonale morbido e preciso. Il contraccolpo psicologico pesa sulle spalle della Fiorentina, meno fluida nel costruire le azioni d’attacco. Un’iniziativa personale di Ikone, fermata dal sempre attento Jackers, desta la Fiorentina dalla fase di standby. E quando tutto sembra finito e la partita indirizzata verso un pareggio, ecco il guizzo: lo regala il neo entrato Nzola, che firma l’insperato 3-2 con cui si conclude anche la semifinale d’andata di Conference League.
Rivivi Fiorentina contro Club Brugge con TMW!
Sottil e Belotti, 2-1 Fiorentina all’intervallo. Una sorpresa su tutte nelle formazioni iniziali, Italiano opta per una Fiorentina iper-offensiva da subito come atteggiamento e lo si nota dalla mediana composta da Arthur e Bonaventura. Il Brugge inaugura i tiri della serata già al minuto uno con Igor Thiago impreciso dal limite, ma al 7’ ecco che la Fiorentina raccoglie subito i frutti dell’interpretazione aggressiva e trova il gol dell’1-0 con uno splendido assolo di Sottil, che fulmina Jackers sul palo lontano calciando dal vertice sinistro. Dieci minuti e i belgi pareggiano: su un’azione rocambolesca Thiago si ritrova a tu per tu con Terracciano, ma è sulla ribattuta che avviene il patatrac. La palla va sulla mano di Biraghi e se inizialmente l’arbitro inglese Michael Oliver non aveva visto, ecco arrivare il VAR a invitarlo alla revisione che porta il Brugge e capitan Vanaken dal dischetto per l’1-1 al 17’. La Viola ricomincia a testa bassa, le migliori occasioni capitano a Gonzalez che però non centra la porta. Prosegue comunque la pressione gigliata e al 37’ ecco la ricompensa: Jackers respinge corto un tiro di Bonaventura, sulla ribattuta il più lesto di tutti è Belotti, che scarica con forza un mancino in porta. Non succede nient’altro fino all’intervallo, avanti 2-1 la Fiorentina.
Pazza Fiorentina, si fa riprendere poi vince. Nessun cambio all’immediato riavvio delle danze, dopo pochi giri d’orologio si vede costretto a operare il primo Italiano: Sottil si fa male su un contatto di gioco e alza bandiera bianca, lasciando posto a Kouame. All’ora di gioco l’episodio che può cambiare le sorti della semifinale d’andata: fallo di Onyedika a centrocampo, Oliver estrae il cartellino giallo, il secondo per il centrocampista che deve così andare sotto la doccia in anticipo. Quando tutto sembra apparecchiato per gestire l’ultima mezz’ora, arriva l’amnesia difensiva che la Fiorentina - come spesso le capita - paga a carissimo prezzo: rilancio della difesa ospite che coglie tutti impreparati, soprattutto Ranieri, e che Igor Thiago trasforma nel gol del 2-2 con un diagonale morbido e preciso. Il contraccolpo psicologico pesa sulle spalle della Fiorentina, meno fluida nel costruire le azioni d’attacco. Un’iniziativa personale di Ikone, fermata dal sempre attento Jackers, desta la Fiorentina dalla fase di standby. E quando tutto sembra finito e la partita indirizzata verso un pareggio, ecco il guizzo: lo regala il neo entrato Nzola, che firma l’insperato 3-2 con cui si conclude anche la semifinale d’andata di Conference League.
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