Fiorentina, l'ultimo degli errori di Lafont apre interrogativi sul suo conto
Descritto come una promessa, Lafont ha evidenziato limiti abbastanza evidenti nella tecnica, compensati in parte con riflessi ed agilità fuori dalla norma, e nella gestione del pallone con i piedi, fondamentale nel quale ha fatto correre molti brividi lungo la schiena della tifoseria viola.
Va considerato l'anagrafe, ovviamente, ma anche l'investimento compiuto e la scelta di affidargli i galloni di titolare assoluto, probabilmente non del tutto ripagata in questa sua prima stagione a Firenze. Specie se si pensa che per permetterne la crescita senza ostacoli la società di viale Fanti ha ceduto in prestito Dragowski, il quale ha soli due anni in più sulla carta d'identità, all'Empoli per portare Terracciano, certamente un dodicesimo più "comodo", lungo il percorso inverso. Il polacco però nel frattempo sta inanellando buonissime prestazioni in azzurro, di cui una da record - 17 parate in una partita, mai nessuno prima di lui - proprio contro l'Atalanta. Lafont dalla sua avrà ora queste ultime cinque partite di campionato, in cui la Fiorentina sarà però totalmente priva di ambizioni, per dimostrare alla piazza il suo tanto decantato valore, e far dimenticare il marchiano scivolone di Bergamo. Ma soprattutto per scacciare le critiche che cominciano a posarsi: non sarà facile.