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L'Atalanta non c'è più ma si salva. Salernitana ottiene (solo) un punto, Pasalic firma l'1-1 al 90'
L'Atalanta non c'è più, la Salernitana sogna la festa per novanta minuti e poi si deve accontentare di un punto, sperando in una salvezza difficilissima fino a un mese fa. Pareggio giusto, anche se i granata sono decisamente più felici. I nerazzurri invece si leccano le ferite, perdono un'altra volta il treno per l'Europa League. In casa non vincono dal 28 febbraio, qualcosa di incredibile per una piazza che fino a metà dicembre sognava addirittura lo Scudetto.
La Salernitana scende in campo senza timore reverenziale, con Verdi che folleggia e Djuric che prova a tenere il pallone. Centrocampo di qualità e quantità, tanto che è Musso a mettere più volte i guantoni per disinnescare i tiri avversari. Solo Scalvini si fa vedere dalle parti di Sepe per il primo quarto di partita, mentre Ederson, Coulibaly e Bohinen riescono a tagliare e cucire il gioco a proprio piacimento, andando anche vicini al gol. Vantaggio che si concretizza quando Djuric salta più in alto di Scalvini, quasi a regalare il benvenuto nel club delle torri, regalando il vantaggio a un Ederson che non viene seguito da Demiral e Palomino. La verità è che l'Atalanta che siglava 100 gol all'anno non c'è più, squagliata dalle assenze di Ilicic e il Papu Gomez, nonostante piedi da giocolieri per gli attaccanti. Muriel e Boga qualità l'avrebbero, ma non la stessa rilevanza. E Zapata, quando va di testa, manda fuori di poco.
Così l'1-0 della prima frazione è tutt'altro che sballato, così come il tiro di Bohinen a inizio ripresa, quando ancora Musso deve metterci le mani. Il portiere argentino è certamente sicuro fra i pali, quando arrivano tiri dalla distanza o, più in generale, nello specchio: uno scatto di reni su un colpo di testa di Coulibaly evita il 2-0, poco dopo il possibile pareggio di un Palomino che, di testa, manda fuori da buona posizione. I tentativi nerazzurri sono pochi e confusi, mentre la Salernitana rimane rintanata dietro senza subire più di tanto, provando poi a ripartire con il lancio lungo sul totem Djuric. Così Musso deve mettere ancora il piede su Verdi, poi Ederson spedisce alto da posizione interessante.
Gasperini ci prova in ogni modo, togliendo Zapata e inserendo Miranchuk, più Pasalic al posto di Demiral per avere un attacco più pesante e una retroguardia a quattro. L'assenza di idee fa il resto, perché succede davvero poco, a parte un'incursione di Maehle che Sepe disinnesca con attenzione. Gasperini finisace senza attaccante, togliendo anche Muriel e inserendo Malinovskyi. Una giocata pazzesca dell'ucraino manda in porta Pasalic, dodici gol in stagione. L'1-1 arriva a pochissimo dal novantesimo, Musso chiude la porta nell'ultima occasione nei cinque minuti di recupero.
La Salernitana scende in campo senza timore reverenziale, con Verdi che folleggia e Djuric che prova a tenere il pallone. Centrocampo di qualità e quantità, tanto che è Musso a mettere più volte i guantoni per disinnescare i tiri avversari. Solo Scalvini si fa vedere dalle parti di Sepe per il primo quarto di partita, mentre Ederson, Coulibaly e Bohinen riescono a tagliare e cucire il gioco a proprio piacimento, andando anche vicini al gol. Vantaggio che si concretizza quando Djuric salta più in alto di Scalvini, quasi a regalare il benvenuto nel club delle torri, regalando il vantaggio a un Ederson che non viene seguito da Demiral e Palomino. La verità è che l'Atalanta che siglava 100 gol all'anno non c'è più, squagliata dalle assenze di Ilicic e il Papu Gomez, nonostante piedi da giocolieri per gli attaccanti. Muriel e Boga qualità l'avrebbero, ma non la stessa rilevanza. E Zapata, quando va di testa, manda fuori di poco.
Così l'1-0 della prima frazione è tutt'altro che sballato, così come il tiro di Bohinen a inizio ripresa, quando ancora Musso deve metterci le mani. Il portiere argentino è certamente sicuro fra i pali, quando arrivano tiri dalla distanza o, più in generale, nello specchio: uno scatto di reni su un colpo di testa di Coulibaly evita il 2-0, poco dopo il possibile pareggio di un Palomino che, di testa, manda fuori da buona posizione. I tentativi nerazzurri sono pochi e confusi, mentre la Salernitana rimane rintanata dietro senza subire più di tanto, provando poi a ripartire con il lancio lungo sul totem Djuric. Così Musso deve mettere ancora il piede su Verdi, poi Ederson spedisce alto da posizione interessante.
Gasperini ci prova in ogni modo, togliendo Zapata e inserendo Miranchuk, più Pasalic al posto di Demiral per avere un attacco più pesante e una retroguardia a quattro. L'assenza di idee fa il resto, perché succede davvero poco, a parte un'incursione di Maehle che Sepe disinnesca con attenzione. Gasperini finisace senza attaccante, togliendo anche Muriel e inserendo Malinovskyi. Una giocata pazzesca dell'ucraino manda in porta Pasalic, dodici gol in stagione. L'1-1 arriva a pochissimo dal novantesimo, Musso chiude la porta nell'ultima occasione nei cinque minuti di recupero.
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