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Pordenone, l’amara conclusione di una stagione vissuta al di sopra delle aspettative
Nessuno a inizio stagione si sarebbe aspettato un Pordenone, alla sua prima apparizione in Serie B, capace di tener testa alle migliori e navigare nelle zone nobili di classifica battagliando per quella seconda piazza che significava Serie A diretta. E invece la squadra guidata dall’ottimo Attilio Tesser ha stupito tutti conquistando consensi con il gioco e la forza di un gruppo senza prime donne e capace di esaltare il singolo assieme al collettivo mettendo in vetrina diversi giovani di valore, Vogliacco e Pobega su tutti. Una stagione vissuta in alto dall’inizio alla fine, al di là delle più rosee aspettative di tutti, una favola calcistica che è arrivata a pochi passi dal trionfo.
Il quarto posto in stagione regolare, la vittoria nell’andata allo Stirpe, avevano fatto sognare in grande la piazza friulana costretta – unica nota negativa della stagione – a giocare lontano da casa: prima a Udine e poi a Trieste.
Il quarto posto in stagione regolare, la vittoria nell’andata allo Stirpe, avevano fatto sognare in grande la piazza friulana costretta – unica nota negativa della stagione – a giocare lontano da casa: prima a Udine e poi a Trieste.
E invece sono bastati 15 minuti a far crollare tutto, i colpi di Ciano e Novakovich hanno resa amara, amarissima, la conclusione di una stagione che resterà comunque nella storia della società neroverde, che ora dovrà leccarsi le ferite e pensare a ripartire trasformando la delusione di questa sera in rabbia agonistica per provare ad alzare l’asticella nella prossima stagione. Compito non facile, ma – come si è visto quest’anno – nulla sembra precluso alla società di Lovisa che già dopo due semifinali play off perse (nel 2015-16 e nel 2016-17) seppe trovare la forza per costruire la promozione dello scorso anno.
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