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Juve, prova di nervi: Sarri vince in rimonta e si gode il carattere dei suoi
“Il Napoli era simmetrico, il Chelsea meno. Questa squadra anche, lo sarà sempre meno per caratteristiche”. Parla di calcio e condivide la sua visione, Maurizio Sarri, conquistandosi la platea che apprezza silenziosa e assimila i principi della sua filosofia calciofila, nel corso della conferenza post gara di un Juventus-Hellas Verona, vinta in rimonta grazie a una straordinaria reazione caratteriale dei suoi.
Cosa serve per rendere l’attacco simmetrico? “Bisogna saper leggere velocemente la posizione di Ronaldo e adattare la fase difensiva alla sua posizione. Ci saranno momenti in cui dovremo difendere 4-4-2, e altri 4-3-3, ma al momento non la leggiamo benissimo. Perché quando Ronaldo è al centro, Matuidi esce sul portatore, e invece deve andarci il vertice. Sono cose che diventeranno naturali tra un po’ di tempo, ora quel secondo o due di tempo in più ci rallentano e complicano le cose”.
Il tecnico bianconero prova ormai da un pezzo a far capire quanto tenga davvero tanto a far diventare la sua Juve una squadra esclusiva. Che non scopiazza né dal Napoli né dal Chelsea. Ma ha un’anima e una forma tutta sua, originale, appunto. E non perde mai l’occasione per ribadirlo: “gli schemi di Sarri sono dettati dai giocatori” sottolinea, per l’ennesima volta nel giro di qualche settimana.
Di lavoro da fare ce n’è sicuramente tanto, ma la reazione lucida della Juventus - di fronte a un Hellas Verona abile a metterla subito sul piano della fisicità – è un segnale forte da cogliere: “L'aspetto positivo è caratteriale, la fase iniziale del secondo tempo è stata di un buon livello di determinazione. Bisogna migliorare il coraggio da assumere per uscire con palleggio dalle pressioni avversarie, ci sono le qualità tecniche per farlo”. Parola di Maurizio Sarri.
Cosa serve per rendere l’attacco simmetrico? “Bisogna saper leggere velocemente la posizione di Ronaldo e adattare la fase difensiva alla sua posizione. Ci saranno momenti in cui dovremo difendere 4-4-2, e altri 4-3-3, ma al momento non la leggiamo benissimo. Perché quando Ronaldo è al centro, Matuidi esce sul portatore, e invece deve andarci il vertice. Sono cose che diventeranno naturali tra un po’ di tempo, ora quel secondo o due di tempo in più ci rallentano e complicano le cose”.
Il tecnico bianconero prova ormai da un pezzo a far capire quanto tenga davvero tanto a far diventare la sua Juve una squadra esclusiva. Che non scopiazza né dal Napoli né dal Chelsea. Ma ha un’anima e una forma tutta sua, originale, appunto. E non perde mai l’occasione per ribadirlo: “gli schemi di Sarri sono dettati dai giocatori” sottolinea, per l’ennesima volta nel giro di qualche settimana.
Di lavoro da fare ce n’è sicuramente tanto, ma la reazione lucida della Juventus - di fronte a un Hellas Verona abile a metterla subito sul piano della fisicità – è un segnale forte da cogliere: “L'aspetto positivo è caratteriale, la fase iniziale del secondo tempo è stata di un buon livello di determinazione. Bisogna migliorare il coraggio da assumere per uscire con palleggio dalle pressioni avversarie, ci sono le qualità tecniche per farlo”. Parola di Maurizio Sarri.
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