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Garlando (GdS): "Dopo 13 giornate non è più il caso di considerare l'Inter un miracolo della fisica"TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 20 novembre 2017, 18:33News
di Mattia Zangari
per Fcinternews.it

Garlando (GdS): "Dopo 13 giornate non è più il caso di considerare l'Inter un miracolo della fisica"

"Come i bambini quando giocano a «un, due, tre, stella!». Il Napoli si volta di scatto e trova le cose cambiate: ora la più vicina è l’Inter, salita oltre la Juve, caduta a Marassi e ferma a -4. A quota Inter potrebbe approdare anche la Roma se vincerà il recupero, ma dovrà battere la bella Samp che ieri ha sdraiato i campioni d’Italia". Questo l'incipit del consueto pezzo d'analisi del lunedì del giornalista della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, che poi concentra la sua attenzione sul percorso della squadra di Spalletti: "Dopo 13 giornate - scrive - non è più il caso di considerare l’Inter un miracolo della fisica, un corpo che sta in alto a dispetto delle leggi di gravità. Non ha la qualità di gioco del Napoli? Non ha la panchina profonda della Roma? Non ha l’esperienza al vertice della Juve? Ok, ma ha un Icardi straripante che viaggia a un gol a partita (13/13) e ieri sembrava Boninsegna. E soprattutto ha Spalletti che, senza esagerati contributi di mercato, ha trasmesso conoscenze, solidità e personalità a una creatura che temeva la propria ombra. Lo strappo dalla stagione scorsa è plateale: 15 punti e 7 gol in più; 7 gol subiti e 5 sconfitte in meno. Ancora imbattuta, unica oltre al Napoli capolista.

Ieri ha fatto 2 gol all’Atalanta e gestito con la serenità di un bancario: una rivoluzione rispetto alle abitudini recenti della «pazza Inter». Spalletti ha allargato le scelte rispolverando un buon Santon e ha proposto gente in crescita: Borja, Miranda... L’Inter tutta, nel complesso, è una cosa che cresce. Impossibile prevedere dove potrà arrivare, ma anche impossibile trascurarla, ora. Esistono squadre più attrezzate, certo. Ma intanto Napoli e Roma al ritorno dovranno passare da San Siro. E le settimane senza coppe, di lavoro e recupero, diventeranno presto un tesoro invidiato".