Inzaghi, il ciclo alla Lazio era concluso. Senza motivazioni è complicato andare avanti

Nel calcio, come nella vita, le cose forzate non sono mai le migliori. Simone Inzaghi, come lui stesso ha ricordato in conferenza stampa, ha vissuto ben 22 anni all'interno del mondo Lazio e sono stati un periodo della sua vita felice, intenso e davvero significativo, probabilmente anche irripetibile.

L'affetto e la gratitudine che prova verso i biancocelesti saranno impossibili da provare per l'Inter o qualsiasi altra società per cui lavorerà in futuro, ma ciò non significa che lasciare Roma sia stato sbagliato. Si presuppone che la scelta di Inzaghi sia stata frutto di una lunga riflessione e che alla fine sia arrivato alla conclusione che in ogni lavoro, soprattutto in quello di allenatore, senza le motivazioni giuste è complicato andare avanti e continuare ad essere soddisfatti l'uno dell'altro.

MOMENTO GIUSTO PER CAMBIARE - La carriera di uno sportivo è spesso messa davanti a dei bivi e la capacità di saper scegliere bene nei momenti chiave fa terribilmente la differenza. L'ex tecnico della Lazio ha dovuto lasciare da parte il cuore e scegliere con la testa, percepire come avesse bisogno di fare uno step di crescita per affermarsi ulteriormente al top in Italia e provare a vincere qualcosa con l'Inter. Con tutto il rispetto per i biancocelesti, la storia dei nerazzurri è ben diversa da quella del club di Lotito e probabilmente Inzaghi ha avvertito dentro di sé l'ambizione di provare a fare meglio ed ha scelto il momento migliore per cambiare aria. Non saranno i risultati o i traguardi che otterrà in nerazzurro a decretare se la sua sceltà sarà stata quella giusta o meno, ma lui stesso con la consapevolezza di essere convinto al 100% di quello che ha scelto. Perché in fondo anche le cose belle hanno una fine ed il ciclo con la Lazio era terminato.