Continuità e serenità: l'importanza di Sommer, agli antipodi di Onana

Fra Onana, Trubin, Bento e chi più ne ha, più ne metta, alla fine la scorsa estate l'Inter ha deciso di puntare su Yann Sommer, portiere in uscita dal Bayern Monaco dalla carta d'identità non più verdissima che non era riuscito a conquistare fino in fondo una folla, quella bavarese, ancora troppo affezionata al suo Neuer. Beh, che dire? Nello Scudetto di Inzaghi il ruolo dello svizzero si è sentito: più in campo, che fuori.

L'anti-Onana che appare poco e para molto.

Le 18 reti subite in campionato raccontano di una fase difensiva che funziona tremendamente bene, ma anche di un portiere che ha concesso davvero poco o nulla, ai temerari che sono riusciti a superare la linea arretrata di Inzaghi. Sommer doveva superare il test di dover prendere il testimone lasciatogli da Onana, che in una sola annata era entrato nel cuore della tifoseria. Se il camerunese era apprezzato anche per la sua personalità estroversa, Sommer si è distinto soprattutto per la silenziosa continuità di rendimento in campo, accompagnata da assoluta sobrietà fuori. Difficile ricordare dichiarazioni sopra le righe o atteggiamenti appariscenti in campo: è lo Yann-style.

Ora il record? Provedel e Buffon sono nel mirino.

A livello di clean sheet Sommer è a quota 18 (20 per l'Inter, ma in due occasioni c'era Audero fra i pali): il record di ventuno gare da imbattuto lo detengono Provedel, Cudicini, Buffon, De Sanctis e Sebastiano Rossi. Per riuscire a farcela dunque lo svizzero dovrebbe giocare sempre e non subire più reti. La palla passa anche ad Inzaghi ed al turnover che è intenzionato a fare. Record o meno comunque, poco cambia: Sommer avvisa tutti, anche per i prossimi anni: la porta è sua, Bento o chi altro dovesse arrivare, dovrà avere pazienza.