Le grandi trattative dell’Inter - 2006, Adriano chiama Maicon: l’esterno impossibile
Quando nella Supercoppa vinta contro la Roma rileva Grosso, capisce che è il momento di convincere Mancini. Lo fa. In campionato il titolare è lui, con Zanetti traslocato a sinistra. L’Inter vuole andarsi a prendere il suo scudetto sul campo.
Il Mancio a fine stagione (3 gol e 8 assist) lo nomina a miglior ala destra del pianeta. Vale già dieci volte di più dal suo arrivo nel Vecchio Continente. Ha già vinto tre titoli in un anno. E’ solo l’inizio. Mourinho se ne innamora, in futuro proverà invano a portarlo a Madrid. I suoi compiti non cambiano: terzino di base, ala a tutta fascia per sentimento e vocazione. Alla prima stagione con lo Special One segna 5 gol (inclusa la famosa doppietta al Siena che gli valse una vacanza prolungata in Brasile) e serve 7 assist. Quindi giunge l’anno dell’ogni cosa. L’Inter è una macchina perfetta con il suo esterno destro perfetto. Maicon infila il Milan, la Juventus, il Barcellona nella semifinale d’andata di Champions a San Siro. Galoppa come un matto, c’è sempre quando conta. Vince tutto. 11 titoli, per un “ricordo indelebile”. Così lo saluta il club quando, dopo 248 presenze nerazzurre, vola per 7,5 milioni (bonus inclusi) al Manchester City. E ora, un altro così, dova mai si riuscirà a beccarlo?