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Il caso Gasperini visto da Zingonia: il tecnico non ha interrotto il controllo. La ricostruzione
Venti giorni di squalifica e il rischio concreto di saltare la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il procuratore antidoping Pierfilippo Laviani ha deferito Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, colpevole secondo l'accusa di "aver insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l'intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell'Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi", una violazione dell'art.3 comma 3 del codice. L'allenatore orobico ha rifiutato il patteggiamento e la conseguente squalifica di dieci giorni proposta inizialmente dal procuratore.
NESSUNA INTERRUZIONE - La versione che trapela da Zingonia sarebbe però differente da quanto notificato. Il controllo - avvenuto a sorpresa nei giorni successivi al 3-3 in rimonta subito dal Torino - non è stato interrotto: anzi, l'allenatore di Grugliasco ha chiesto di effettuare i test al termine dell'allenamento. Inoltre il tecnico non avrebbe inveito contro il sistema previsto dal protocollo antidoping come confermato dall'accusa. Gasperini, sempre secondo l'ispettore, avrebbe avuto un atteggiamento irrispettoso che ha portato poi il procuratore a chiedere la squalifica.
COSA PUÒ SUCCEDERE - Chi commette altre violazioni previste dal codice antidoping rischia una pena massima di sei mesi, ma vista la richiesta del procuratore non si andrà oltre ai 20 giorni richiesti. Considerando il mancato patteggiamento potrebbe esserci anche una riduzione della squalifica: a ogni modo la decisione definitiva verrà presa il 10 maggio. Nel caso in cui dovesse essere confermata la sanzione Gasperini salterà le ultime quattro gare della stagione, compresa la finale di Coppa Italia contro la Juventus.
NESSUNA INTERRUZIONE - La versione che trapela da Zingonia sarebbe però differente da quanto notificato. Il controllo - avvenuto a sorpresa nei giorni successivi al 3-3 in rimonta subito dal Torino - non è stato interrotto: anzi, l'allenatore di Grugliasco ha chiesto di effettuare i test al termine dell'allenamento. Inoltre il tecnico non avrebbe inveito contro il sistema previsto dal protocollo antidoping come confermato dall'accusa. Gasperini, sempre secondo l'ispettore, avrebbe avuto un atteggiamento irrispettoso che ha portato poi il procuratore a chiedere la squalifica.
COSA PUÒ SUCCEDERE - Chi commette altre violazioni previste dal codice antidoping rischia una pena massima di sei mesi, ma vista la richiesta del procuratore non si andrà oltre ai 20 giorni richiesti. Considerando il mancato patteggiamento potrebbe esserci anche una riduzione della squalifica: a ogni modo la decisione definitiva verrà presa il 10 maggio. Nel caso in cui dovesse essere confermata la sanzione Gasperini salterà le ultime quattro gare della stagione, compresa la finale di Coppa Italia contro la Juventus.
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