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FOCUS TMW - Bologna, autofinanziamento chimera. Quinto rosso di fila
Quinto rosso consecutivo nella gestione Joey Saputo che, dopo i “soli” 4,8 milioni persi nel 2017-18, stavolta vede un nuovo rigonfiamento nel passivo del club. Il bilancio dice -21 milioni, per un valore della produzione intorno agli 85 milioni. L’anno precedente c’era stata l’ottima plusvalenza con Simone Verdi, nella stagione in questione il player trading è inferiore di circa 13 milioni. Buone notizie invece arriva dal fatturato netto che arriva intorno ai 70 milioni, in salita di 5. Negli ultimi tre anni Saputo ha avuto 41 milioni di euro di rosso.
I DIRITTI TELEVISIVI - Sono 44 i milioni che arrivano nelle casse del Bologna, in aumento del 22%: ciò vuol dire che il miglioramento dei cinque milioni in più dei ricavi viene assorbito in parte massima proprio dalle tv, che rendono una decina di milioni in più. In crescita anche quelli commerciali, drasticamente inferiori tutti gli altri. Il 62% del fatturato netto è quindi influenzato dalle televisioni.
I COSTI - In aumento anche lui, soprattutto a causa del cambio di allenatore, da Filippo Inzaghi a Sinisa Mihajlovic. Un cambio azzeccato perché ha permesso al Bologna di rimanere in A e di non dovere stravolgere tutto, soprattutto a causa di un’eventuale perdita dei diritti televisivi. Per il resto rimangono quasi invariati rispetto agli anni passati.
GRAZIE SAPUTO GRAZIE - L’italocanadese è il vero e proprio motore su cui si fonda la macchina Bologna. Altrimenti sarebbero problemi, anche abbastanza grossi: in estate sono aumentati ulteriormente gli ammortamenti per i calciatori, si va verso un altro passivo record anche per la prossima stagione, a meno che i rossoblù non riescano a centrare l’Europa. In questo momento appare cosa difficile, un po’ come l’anno scorso: la nota positiva è che il patrimonio netto sia positivo per 26 milioni, ma l’autofinanziamento appare ancora una chimera.
I DIRITTI TELEVISIVI - Sono 44 i milioni che arrivano nelle casse del Bologna, in aumento del 22%: ciò vuol dire che il miglioramento dei cinque milioni in più dei ricavi viene assorbito in parte massima proprio dalle tv, che rendono una decina di milioni in più. In crescita anche quelli commerciali, drasticamente inferiori tutti gli altri. Il 62% del fatturato netto è quindi influenzato dalle televisioni.
I COSTI - In aumento anche lui, soprattutto a causa del cambio di allenatore, da Filippo Inzaghi a Sinisa Mihajlovic. Un cambio azzeccato perché ha permesso al Bologna di rimanere in A e di non dovere stravolgere tutto, soprattutto a causa di un’eventuale perdita dei diritti televisivi. Per il resto rimangono quasi invariati rispetto agli anni passati.
GRAZIE SAPUTO GRAZIE - L’italocanadese è il vero e proprio motore su cui si fonda la macchina Bologna. Altrimenti sarebbero problemi, anche abbastanza grossi: in estate sono aumentati ulteriormente gli ammortamenti per i calciatori, si va verso un altro passivo record anche per la prossima stagione, a meno che i rossoblù non riescano a centrare l’Europa. In questo momento appare cosa difficile, un po’ come l’anno scorso: la nota positiva è che il patrimonio netto sia positivo per 26 milioni, ma l’autofinanziamento appare ancora una chimera.
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