La restaurazione di Gattuso. In attesa degli uomini giusti
Nulla di non prevedibile. Proprio il misunderstanding tattico, insieme ai dubbi sull'intensità delle sedute di allenamento, sono stati per la società i motivi che hanno trascinato la squadra in una crisi di risultati dalla quale il Napoli s'è ripreso solo contro il Genk, l'ultima di Ancelotti prima dell'addio.
Inevitabile però porsi delle domande sul perché l'ormai ex tecnico del Napoli, pur avendo tutti i giorni sottomano la squadra, non abbia mai pensato a un ritorno al 4-3-3.
Abbia sempre confermato il centrocampo a quattro anche quando le cose non giravano per il verso giusto.
Una scelta che, vedendo la rosa a disposizione, non è troppo difficile da comprendere. Questo Napoli nelle ultime due estati ha perso gli unici giocatori che potevano ricoprire il ruolo di regista: a giugno Diawara è stato sacrificato per arrivare a Manolas. Ma soprattutto, nell'estate 2018 Jorginho - che era il perno attorno al quale girava il Napoli di Sarri - è stato venduto e non sostituito.
Allan in quella squadra ricopriva il ruolo di mezzala in un centrocampo a tre. Non era un vertice basso allora, non lo è adesso. Il brasiliano è quindi solo una soluzione tampone in attesa che a gennaio con la riapertura del mercato la società possa porre rimedia a questo limite: serve ripartire dopo la pausa natalizia con un regista di centrocampo, altrimenti la restaurazione di Gattuso resterà solo sulla carta.