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...con Riccardo Meggiorini
“Io e l’addio al Chievo: i matrimoni si fanno in due... Avrei voluto parlare con Campedelli... e invece ci ha pensato De Giorgis. Vicenza grande piazza, felice della chiamata di Di Carlo”
“Quando le cose non si fanno per tempo vuol dire che non c’è la volontà. Parlare dei contratti a tre giorni dalla scadenza non è stato troppo corretto. Se avessero voluto tenermi ne avrebbero parlato prima”. Così a TuttoMercatoWeb Riccardo Meggiorini fresco di addio al Chievo Verona.
Chi decide il mercato del Chievo? Pellissier o De Giorgis?
“Il Chievo è sempre stato Campedelli. I direttori sportivi sono cambiati tante tolte ed era anche difficile trovare una figura. Ho parlato con De Giorgis, ma avrei voluto parlarne con il Presidente”.
Pellissier da direttore sportivo: come lo ha visto?
“L’ho avuto da compagno fino all’anno scorso... conosce il calcio. Ma capire la sua situazione non è facile. Non si è mai capito chi facesse il direttore. Poi abbiamo capito che bisognava parlare con De Giorgis”
Oggi lei è un’occasione di mercato...
“Ho voglia di far bene. Non so ancora dove andrò ma ho tanta voglia di trovare una società che abbia obiettivi precisi”
Se le dico il Vicenza di Mimmo Di Carlo?
“Al Chievo mi sono trovato molto bene con lui e gliel’ho detto. Spero di poter lavorare ancora lui. Vicenza è una piazza importante che ha grande entusiasmo. Mi fa piacere che il mister mi abbia chiamato... Vedremo”.
Ha avuto la sensazione che il campionato potesse non riprendere?
“Soprattutto la Serie B, si. Ma i discorsi cambiavano ogni giorno. Psicologicamente non è stato facile. Sembrava fino all’ultimo che non si potesse andare avanti. E comunque senza spettatori non è bello, di calcio c’è poco”
Cosa vuole dire ai suoi ex tifosi?
“In questi giorni avevano avvertito la possibilità che andassi via. Voglio ringraziarli. Al Chievo sono stato bene, è casa mia. E per i colori gialloblù rimarrà sempre un posto speciale nel mio cuore”.
Dove può arrivare la sua ex squadra?
“La squadra sulla carta è buona. Le altre non mi hanno impressionato. Si, questo Chievo può ambire alla Serie A”.
Il giovane che l’ha impressionata?
“Avevo tanti compagni giovani e bravi. Ma ad esempio Vignato è un talento, può fare bene. Con la testa giusta lo aspetta una grande carriera. Ma citerei anche Segre ed Esposito”.
Chi decide il mercato del Chievo? Pellissier o De Giorgis?
“Il Chievo è sempre stato Campedelli. I direttori sportivi sono cambiati tante tolte ed era anche difficile trovare una figura. Ho parlato con De Giorgis, ma avrei voluto parlarne con il Presidente”.
Pellissier da direttore sportivo: come lo ha visto?
“L’ho avuto da compagno fino all’anno scorso... conosce il calcio. Ma capire la sua situazione non è facile. Non si è mai capito chi facesse il direttore. Poi abbiamo capito che bisognava parlare con De Giorgis”
Oggi lei è un’occasione di mercato...
“Ho voglia di far bene. Non so ancora dove andrò ma ho tanta voglia di trovare una società che abbia obiettivi precisi”
Se le dico il Vicenza di Mimmo Di Carlo?
“Al Chievo mi sono trovato molto bene con lui e gliel’ho detto. Spero di poter lavorare ancora lui. Vicenza è una piazza importante che ha grande entusiasmo. Mi fa piacere che il mister mi abbia chiamato... Vedremo”.
Ha avuto la sensazione che il campionato potesse non riprendere?
“Soprattutto la Serie B, si. Ma i discorsi cambiavano ogni giorno. Psicologicamente non è stato facile. Sembrava fino all’ultimo che non si potesse andare avanti. E comunque senza spettatori non è bello, di calcio c’è poco”
Cosa vuole dire ai suoi ex tifosi?
“In questi giorni avevano avvertito la possibilità che andassi via. Voglio ringraziarli. Al Chievo sono stato bene, è casa mia. E per i colori gialloblù rimarrà sempre un posto speciale nel mio cuore”.
Dove può arrivare la sua ex squadra?
“La squadra sulla carta è buona. Le altre non mi hanno impressionato. Si, questo Chievo può ambire alla Serie A”.
Il giovane che l’ha impressionata?
“Avevo tanti compagni giovani e bravi. Ma ad esempio Vignato è un talento, può fare bene. Con la testa giusta lo aspetta una grande carriera. Ma citerei anche Segre ed Esposito”.
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