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17 maggio 1996, la Juventus perde contro il Nantes in Champions. Ma va in finale contro l'Ajax
Il 17 aprile del 1996 la Juventus affronta il Nantes per la semifinale di Champions League. Campioni d'Italia contro Campioni di Francia, non c'è Patrice Loko nei transalpini, ma l'altro grande attaccante Nicolas Ouedec. In più Claude Makelele e Benoit Cauet, con quest'ultimo che poi finirà all'Inter nel prosieguo della sua carriera. L'andata era già stata vinta due a zero dai bianconeri, al Delle Alpi, con il gol di Gianluca Vialli ad aprire le danze e il punto esclamativo di Vladimir Jugovic.
Al ritorno, a La Beaujoire, è ancora Vialli a segnare l'1-0 che, di fatto, poneva la qualificazione dei francesi a quattro gol di distanza. Il pari arriva grazie a Decroix, per l'1-1 con cui si chiude il primo tempo. Paulo Sousa a inizio ripresa chiude ogni possibilità di discussione ulteriore, ma il Nantes riuscirà a infilare i bianconeri con N'Doram e Renou, dando l'addio alla competizione in maniera più che dignitosa.
L'anno scorso si è giocato nuovamente Nantes-Juventus, con Le Dizet, ex difensore transalpino, che ha riportato alla mente l'episodio. "Avevamo perso l’andata e sapevamo che la qualificazione sarebbe stata più che difficile da ottenere. Di fronte c'era la Juventus, con tutto ciò che può causare in termini di difficoltà, soprattutto per segnare a un'italiana. È ovvio che, anche se non avessimo capitolato al fischio d’inizio, sarebbe stato complicato, ma nei miei ricordi c’era ancora la voglia di vincere questa partita e che la sconfitta dell’andata, al di là del punteggio, aveva ancora un sapore di lavoro incompiuto. Avevamo la sensazione di non essere stati arbitrati in modo onesto ed equo. Vincere sì, ma da lì alla qualificazione sembrava comunque difficile. Nonostante l’eliminazione, c’era molto orgoglio nell'aver battuto la squadra che ha vinto quella Coppa dei Campioni".
Perché quella Juventus però era davvero forte. Tanto oltre a vincere la finale di Roma contro l'Ajax, arrivò altre due volte all'atto conclusivo, contro Borussia Dortmund e Real Madrid. Perdendo la Coppa da favorita.
Al ritorno, a La Beaujoire, è ancora Vialli a segnare l'1-0 che, di fatto, poneva la qualificazione dei francesi a quattro gol di distanza. Il pari arriva grazie a Decroix, per l'1-1 con cui si chiude il primo tempo. Paulo Sousa a inizio ripresa chiude ogni possibilità di discussione ulteriore, ma il Nantes riuscirà a infilare i bianconeri con N'Doram e Renou, dando l'addio alla competizione in maniera più che dignitosa.
L'anno scorso si è giocato nuovamente Nantes-Juventus, con Le Dizet, ex difensore transalpino, che ha riportato alla mente l'episodio. "Avevamo perso l’andata e sapevamo che la qualificazione sarebbe stata più che difficile da ottenere. Di fronte c'era la Juventus, con tutto ciò che può causare in termini di difficoltà, soprattutto per segnare a un'italiana. È ovvio che, anche se non avessimo capitolato al fischio d’inizio, sarebbe stato complicato, ma nei miei ricordi c’era ancora la voglia di vincere questa partita e che la sconfitta dell’andata, al di là del punteggio, aveva ancora un sapore di lavoro incompiuto. Avevamo la sensazione di non essere stati arbitrati in modo onesto ed equo. Vincere sì, ma da lì alla qualificazione sembrava comunque difficile. Nonostante l’eliminazione, c’era molto orgoglio nell'aver battuto la squadra che ha vinto quella Coppa dei Campioni".
Perché quella Juventus però era davvero forte. Tanto oltre a vincere la finale di Roma contro l'Ajax, arrivò altre due volte all'atto conclusivo, contro Borussia Dortmund e Real Madrid. Perdendo la Coppa da favorita.
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