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Italia, Bonucci: "Pronti per un grande Europeo. Gap con le big si ridurrà"
Leonardo Bonucci si avvicina alle 100 presenze, ma non ha chiesto al ct Mancini di giocare contro il Liechtenstein (sarebbe a quota 93, ndr): "Non gliel’ho chiesto, ma sono sempre a disposizione. L’avete visto in questi anni: Juve, Milan, Nazionale, ho sempre cercato di essere pronto per qualunque partita", ha detto il centrale e capitano azzurro in conferenza stampa.
Che consigli vuole dare ai giovani che potrebbero essere lanciati in questa partita?
"Dovranno semplicemente essere loro stessi: se sono qui è perché hanno le qualità per esserci. Siamo contenti che questa squadra si possa un po’ ringiovanire, nei prossimi anni serviranno giocatori pronti a sostituire noi che man mano lasceremo la Nazionale. Ma già adesso siamo messi abbastanza bene".
Che differenze trova in questo gruppo rispetto alle squadre del passato?
"Questo gruppo sembra un club e non una selezione: ogni volta che ci ritroviamo, è come se stessimo insieme ogni giorno. Sono ragazzi responsabili, educati, pronti a seguire le indicazioni dell’allenatore, che a sua volta ci ha aiutato molto. Rispetto ad un passato fatto di tanti doppi allenamenti e una sola serata libera, ci aiuta ad essere più sereni e quindi ad apprezzare di più il tempo che viviamo con la Nazionale. Questo consente di creare un gruppo ancora più unito. È uno scambio equo: noi diamo tutto in campo e Mancini ci fa staccare due ore con la testa, quando si può".
Meglio una squadra di bravi ragazzi ma con pochi giocatori di alto livello o una più ricca di personalità e talento, ma anche più scapigliata?
"I talenti possono essere anche bravi ragazzi, dipende dalla loro testa e dalla voglia di mettersi a disposizione del gruppo. I talenti ci sono, ma ci sono anche le regole: se stai in un gruppo vanno rispettate e il gruppo ti aiuta a crescere. Vale per i vecchi e per i più giovani, vale per tutte le squadre, non solo in Nazionale. Se segui le regole, fai bene a te stesso e al gruppo".
Questa Italia ha affrontato, a livello di big, solo Francia e Portogallo: a che distanza pensate di essere, attualmente?
"Lo scopriremo quando ci giocheremo contro, ma credo che siamo a buon punto. Magari ci si può sentire un gradino sotto, ma poi quando si va in campo a giocare ci si sente alla pari. Lo abbiamo dimostrato contro il Portogallo in casa nostra. Credo sia un gap che si ridurrà: saremo pronti per fare un grande Europeo".
Dalla Siria arrivano immagini e notizie terribili e stasera si gioca Francia-Turchia: ma lo spettacolo deve sempre continuare?
"Dire che la guerra fa male a tutti è scontato. Ognuno è libero di pensarla come crede, ma per me la politica e lo sport devono restare due mondi separati: lo sport è divertimento, unione, passione. Lo sport è esempio e non è corretto che questi due mondi finiscano per mescolarsi".
Che consigli vuole dare ai giovani che potrebbero essere lanciati in questa partita?
"Dovranno semplicemente essere loro stessi: se sono qui è perché hanno le qualità per esserci. Siamo contenti che questa squadra si possa un po’ ringiovanire, nei prossimi anni serviranno giocatori pronti a sostituire noi che man mano lasceremo la Nazionale. Ma già adesso siamo messi abbastanza bene".
Che differenze trova in questo gruppo rispetto alle squadre del passato?
"Questo gruppo sembra un club e non una selezione: ogni volta che ci ritroviamo, è come se stessimo insieme ogni giorno. Sono ragazzi responsabili, educati, pronti a seguire le indicazioni dell’allenatore, che a sua volta ci ha aiutato molto. Rispetto ad un passato fatto di tanti doppi allenamenti e una sola serata libera, ci aiuta ad essere più sereni e quindi ad apprezzare di più il tempo che viviamo con la Nazionale. Questo consente di creare un gruppo ancora più unito. È uno scambio equo: noi diamo tutto in campo e Mancini ci fa staccare due ore con la testa, quando si può".
Meglio una squadra di bravi ragazzi ma con pochi giocatori di alto livello o una più ricca di personalità e talento, ma anche più scapigliata?
"I talenti possono essere anche bravi ragazzi, dipende dalla loro testa e dalla voglia di mettersi a disposizione del gruppo. I talenti ci sono, ma ci sono anche le regole: se stai in un gruppo vanno rispettate e il gruppo ti aiuta a crescere. Vale per i vecchi e per i più giovani, vale per tutte le squadre, non solo in Nazionale. Se segui le regole, fai bene a te stesso e al gruppo".
Questa Italia ha affrontato, a livello di big, solo Francia e Portogallo: a che distanza pensate di essere, attualmente?
"Lo scopriremo quando ci giocheremo contro, ma credo che siamo a buon punto. Magari ci si può sentire un gradino sotto, ma poi quando si va in campo a giocare ci si sente alla pari. Lo abbiamo dimostrato contro il Portogallo in casa nostra. Credo sia un gap che si ridurrà: saremo pronti per fare un grande Europeo".
Dalla Siria arrivano immagini e notizie terribili e stasera si gioca Francia-Turchia: ma lo spettacolo deve sempre continuare?
"Dire che la guerra fa male a tutti è scontato. Ognuno è libero di pensarla come crede, ma per me la politica e lo sport devono restare due mondi separati: lo sport è divertimento, unione, passione. Lo sport è esempio e non è corretto che questi due mondi finiscano per mescolarsi".
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