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I fatti del 2019 - Ramsey-Rabiot, la Juve punta ancora sui parametri zero
C'era una volta il mercato dei parametri zero, fatto di giocatori over 30 ritenuti spremuti o comunque al termine di un determinato ciclo, pronti a ripartire, magari a un livello più basso.
Da qualche anno la situazione è cambiata, lo dimostra la Juventus, che in estate si è assicurata sue giocatori nel pieno della carriera come Aaron Ramsey e Adrien Rabiot. Più il clamoroso ritorno di Gianluigi Buffon, ma la sua situazione è da considerarsi a parte per il ruolo che è stato chiamato a ricoprire e per ciò che rappresenta.
Sul gallese il club ha giocato con grande anticipo, annunciandone l'acquisto a febbraio. Nessun costo di cartellino ma 3,7 milioni di costi accessori, più 7 milioni di euro netti a stagione per quattro stagioni più bonus. Adrien Rabiot sembrava vicino al Barcellona Il Barcellona aveva pressato con forza ma la Juventus, grazie anche agli sgravi del Decreto Crescita, è riuscita a essere convincente nei confronti del giocatore e della madre agente Veronique. Quinquennale da 7 milioni più bonus. E 10 milioni di euro di oneri accessori a chi ha curato la trattativa. Per entrambi l'inizio di stagione non si è rivelato all'altezza delle aspettative: i continui guai fisici portano il gallese a essere impiegato a intermittenza, 14 presenze di cui solo 5 dall'inizio. E due reti. Ma se l'ex Arsenal nel poco in cui si è visto ha fatto anche vedere buone cose, il francese preoccupa di più, pagando la lunga inattività dell'ultimo periodo al Paris Saint-Germain e un adattamento faticoso al calcio italiano: 12 presenze, 7 da titolare. E una media fin qui poco lusinghiera: 5,69.
Non è, come detto, una novità per la Juventus di Andrea Agnelli questo tipo di operazioni, anzi. L'inizio del ciclo vincente parte proprio con un parametro zero: Andrea Pirlo. Il suo arrivo in bianconero fu fondamentale per avviare la rinascita, alimentata l'anno seguente da Paul Pogba, arrivato giovanissimo, valorizzato e (ri)rivenduto al Manchester United per 105 milioni quattro anni dopo. Poi è stata la volta di Fernando Llorente, preziosissimo negli schemi di Antonio Conte. Nel 2014 si ritenta la carta giovane con Coman, quindi Sami Khedira e Neto nel 2015, Dani Alves nel 2016, Emre Can nel 2018.
Da qualche anno la situazione è cambiata, lo dimostra la Juventus, che in estate si è assicurata sue giocatori nel pieno della carriera come Aaron Ramsey e Adrien Rabiot. Più il clamoroso ritorno di Gianluigi Buffon, ma la sua situazione è da considerarsi a parte per il ruolo che è stato chiamato a ricoprire e per ciò che rappresenta.
Sul gallese il club ha giocato con grande anticipo, annunciandone l'acquisto a febbraio. Nessun costo di cartellino ma 3,7 milioni di costi accessori, più 7 milioni di euro netti a stagione per quattro stagioni più bonus. Adrien Rabiot sembrava vicino al Barcellona Il Barcellona aveva pressato con forza ma la Juventus, grazie anche agli sgravi del Decreto Crescita, è riuscita a essere convincente nei confronti del giocatore e della madre agente Veronique. Quinquennale da 7 milioni più bonus. E 10 milioni di euro di oneri accessori a chi ha curato la trattativa. Per entrambi l'inizio di stagione non si è rivelato all'altezza delle aspettative: i continui guai fisici portano il gallese a essere impiegato a intermittenza, 14 presenze di cui solo 5 dall'inizio. E due reti. Ma se l'ex Arsenal nel poco in cui si è visto ha fatto anche vedere buone cose, il francese preoccupa di più, pagando la lunga inattività dell'ultimo periodo al Paris Saint-Germain e un adattamento faticoso al calcio italiano: 12 presenze, 7 da titolare. E una media fin qui poco lusinghiera: 5,69.
Non è, come detto, una novità per la Juventus di Andrea Agnelli questo tipo di operazioni, anzi. L'inizio del ciclo vincente parte proprio con un parametro zero: Andrea Pirlo. Il suo arrivo in bianconero fu fondamentale per avviare la rinascita, alimentata l'anno seguente da Paul Pogba, arrivato giovanissimo, valorizzato e (ri)rivenduto al Manchester United per 105 milioni quattro anni dopo. Poi è stata la volta di Fernando Llorente, preziosissimo negli schemi di Antonio Conte. Nel 2014 si ritenta la carta giovane con Coman, quindi Sami Khedira e Neto nel 2015, Dani Alves nel 2016, Emre Can nel 2018.
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