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Lazio, da Tudor a Tudor: le difficoltà di Casale due anni dopo l’esplosione
Correva l’anno 2021/22 e in quel di Verona Igor Tudor ebbe il coraggio di lanciare un esordiente in Serie A Nicolò Casale. Reduce da una buona stagione in Serie B a Empoli, il difensore classe ’98 aveva già collezionato tre presenze sotto la guida di Di Francesco prima dell’arrivo del tecnico croato in quel di Verona. Casale chiuderà quella stagione con 36 presenze in Serie A e con la chiamata della Lazio, voluto fortemente a Roma da Maurizio Sarri. Con il tecnico toscano dopo un inizio non semplice per qualche infortunio Casale è esploso, formando al fianco di Romagnoli una delle coppie centrali migliori della scorsa stagione in Serie A.
La titolarità persa con Sarri
Casale inizia questa stagione con i gradi del titolarissimo e la speranza per la Lazio è che possa replicare quanto di buono fatto l’anno precedente. L’ex Verona invece fa subito fatica, inizia balbettando con alcune prestazioni disastrose come a Rotterdam contro il Feyenoord di Gimenez. Dalla sfida in Olanda di metà ottobre a metà marzo, quindi fino all’addio di Sarri, Casale colleziona solo sette presenze, cinque delle quali da titolare. Con l’arrivo di Tudor Casale torna ad essere assoluto protagonista, parte dalla panchina solo nella sfida di Torino in Coppa Italia e sembra riacquisire fiducia nella difesa a tre.
Le difficoltà anche con Tudor
In quel di Monza sono riemerse tutte le difficoltà stagionali di Casale. Entrato per Zaccagni a rischio doppio giallo, ci ha messo solo due minuti per farsi ammonire e annullare di fatto i benefici del cambio di Tudor. Come successo col Bologna, si dimentica di salire e tiene in gioco Djuric sul primo pareggio del Monza. Lo stesso centravanti bosniaco poi lo sovrasta in occasione del definitivo 2-2 brianzolo, in un duello aereo che dovrebbe rappresentare una delle principali doti difensive di Casale. L’ex Verona ieri non si è allenato nella ripresa a Formello dopo i due giorni di riposo concessi da Tudor post Monza. La sua presenza da ex contro l’Empoli di domenica al momento non è in dubbio, quel che è certo però è che alla Lazio serve il vero Casale per ritrovare la solidità difensiva.
La titolarità persa con Sarri
Casale inizia questa stagione con i gradi del titolarissimo e la speranza per la Lazio è che possa replicare quanto di buono fatto l’anno precedente. L’ex Verona invece fa subito fatica, inizia balbettando con alcune prestazioni disastrose come a Rotterdam contro il Feyenoord di Gimenez. Dalla sfida in Olanda di metà ottobre a metà marzo, quindi fino all’addio di Sarri, Casale colleziona solo sette presenze, cinque delle quali da titolare. Con l’arrivo di Tudor Casale torna ad essere assoluto protagonista, parte dalla panchina solo nella sfida di Torino in Coppa Italia e sembra riacquisire fiducia nella difesa a tre.
Le difficoltà anche con Tudor
In quel di Monza sono riemerse tutte le difficoltà stagionali di Casale. Entrato per Zaccagni a rischio doppio giallo, ci ha messo solo due minuti per farsi ammonire e annullare di fatto i benefici del cambio di Tudor. Come successo col Bologna, si dimentica di salire e tiene in gioco Djuric sul primo pareggio del Monza. Lo stesso centravanti bosniaco poi lo sovrasta in occasione del definitivo 2-2 brianzolo, in un duello aereo che dovrebbe rappresentare una delle principali doti difensive di Casale. L’ex Verona ieri non si è allenato nella ripresa a Formello dopo i due giorni di riposo concessi da Tudor post Monza. La sua presenza da ex contro l’Empoli di domenica al momento non è in dubbio, quel che è certo però è che alla Lazio serve il vero Casale per ritrovare la solidità difensiva.
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