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Entella, Mancosu: "Digiuno da gol spezzato. Ora servono le reti di tutti"
Un gol in extremis che aveva portato tre punti contro il Frosinone lo scorso 14 settembre, poi un lungo digiuno, nonostante buone prestazioni: per Matteo Mancosu sono stati cinque lunghissimi mesi, spezzati sabato pomeriggio quando è tornato al gol, consegnando nuovamente punti alla sua Entella. La rete, che come quella ai ciociari è arrivata nei minuti di recupero, è valsa il 2-2 sul campo del Venezia.
Di tutto questo, e non solo, il classe '84 ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Dopo cinque mesi, sei tornato al gol: quanto è stata pesante questa astinenza?
"È stato un periodo brutto, il gol è la finalizzazione del lavoro di tutto, e mi pesava molto non dare il mio contributo alla squadra, ma ora che mi sono sbloccato spero che quel momento sia definitivamente alle spalle. Cerco continuità in questa seconda parte di torneo, perché ora servono i gol di tutti, siamo li a lottare, dobbiamo raggiungere quanto prima la salvezza".
La classifica parla però di zona playoff agganciata: è presto per dire che si può pensare a qualcosa in più della salvezza?
"La classifica è molto corta, e il campionato strano, basta un passo falso per scivolare giù. Quindi pensiamo intanto a far bene di volta in volta, senza dimenticare che delle prossime quattro gare, tre le giocheremo in casa: dobbiamo fare quanto più punti possibile per poter poi vivere un certo finale di stagione".
Il giocare tre gare al "Comunale", espugnato solo dal Venezia, può essere per voi vantaggioso?
"Il nostro è un campo piccolo e veloce, diventa ostico per tutti se non si capisce subito il modo di giocarci, ed è chiaro che noi dovremmo appigliarci un po' a questo aspetto, sfruttandolo al meglio anche con l'aiuto del nostro pubblico. I punti vanno poi fatti anche in trasferta, ma in casa dobbiamo dare ancora di più".
Sei tornato in Italia un anno fa: perché la scelta di sposare il progetto Entella, allora in Serie C dopo le note vicende di un'estate convulsa?
"Il mio contratto in Canada era scaduto, e sono rientrato dopo aver acquisito un bagaglio culturale importante: laggiù è tutto diverso, il torneo è più simile all'NBA, al tattica è meno studiata ma è comunque spettacolare. Poi è arrivata la chiamata dell'Entella, conoscevo il mister che avevo avuto a Trapani e comunque anche il club, convincermi è stato semplice: società solida e squadra fatta per salire. Abbiamo vinto in una stagione complessa, ora stiamo dimostrando che possiamo tranquillamente giocarcela anche in B".
Il calcio nel DNA di famiglia: tuo fratello è il centrocampista di una neopromossa ad aver segnato di più nei cinque campionati professionistici europei.
"Ho letto questa cosa, e devo dire che sono davvero molto felice per lui, se lo merita dopo tutta la gavetta che ha fatto, soprattutto in Serie C, una categoria mai facile dalla quale non è semplice uscire. Con il Lecce è riuscito nel doppio salto, sta continuando a lavorare da professionista quale è, e i risultati piano piano lo ripagano: il gol al "San Paolo" contro il Napoli credo lo ricorderà per tutta la vita. Auguro poi a lui e al Lecce di riuscire a mantenere la categoria, nelle ultime tre gare hanno centrato altrettante importanti vittorie, un passo avanti è stato fatto: e la massima serie la merita anche la piazza, da sempre vicina alla squadra".
Di tutto questo, e non solo, il classe '84 ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Dopo cinque mesi, sei tornato al gol: quanto è stata pesante questa astinenza?
"È stato un periodo brutto, il gol è la finalizzazione del lavoro di tutto, e mi pesava molto non dare il mio contributo alla squadra, ma ora che mi sono sbloccato spero che quel momento sia definitivamente alle spalle. Cerco continuità in questa seconda parte di torneo, perché ora servono i gol di tutti, siamo li a lottare, dobbiamo raggiungere quanto prima la salvezza".
La classifica parla però di zona playoff agganciata: è presto per dire che si può pensare a qualcosa in più della salvezza?
"La classifica è molto corta, e il campionato strano, basta un passo falso per scivolare giù. Quindi pensiamo intanto a far bene di volta in volta, senza dimenticare che delle prossime quattro gare, tre le giocheremo in casa: dobbiamo fare quanto più punti possibile per poter poi vivere un certo finale di stagione".
Il giocare tre gare al "Comunale", espugnato solo dal Venezia, può essere per voi vantaggioso?
"Il nostro è un campo piccolo e veloce, diventa ostico per tutti se non si capisce subito il modo di giocarci, ed è chiaro che noi dovremmo appigliarci un po' a questo aspetto, sfruttandolo al meglio anche con l'aiuto del nostro pubblico. I punti vanno poi fatti anche in trasferta, ma in casa dobbiamo dare ancora di più".
Sei tornato in Italia un anno fa: perché la scelta di sposare il progetto Entella, allora in Serie C dopo le note vicende di un'estate convulsa?
"Il mio contratto in Canada era scaduto, e sono rientrato dopo aver acquisito un bagaglio culturale importante: laggiù è tutto diverso, il torneo è più simile all'NBA, al tattica è meno studiata ma è comunque spettacolare. Poi è arrivata la chiamata dell'Entella, conoscevo il mister che avevo avuto a Trapani e comunque anche il club, convincermi è stato semplice: società solida e squadra fatta per salire. Abbiamo vinto in una stagione complessa, ora stiamo dimostrando che possiamo tranquillamente giocarcela anche in B".
Il calcio nel DNA di famiglia: tuo fratello è il centrocampista di una neopromossa ad aver segnato di più nei cinque campionati professionistici europei.
"Ho letto questa cosa, e devo dire che sono davvero molto felice per lui, se lo merita dopo tutta la gavetta che ha fatto, soprattutto in Serie C, una categoria mai facile dalla quale non è semplice uscire. Con il Lecce è riuscito nel doppio salto, sta continuando a lavorare da professionista quale è, e i risultati piano piano lo ripagano: il gol al "San Paolo" contro il Napoli credo lo ricorderà per tutta la vita. Auguro poi a lui e al Lecce di riuscire a mantenere la categoria, nelle ultime tre gare hanno centrato altrettante importanti vittorie, un passo avanti è stato fatto: e la massima serie la merita anche la piazza, da sempre vicina alla squadra".
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