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Pagni: "Tra Elliott e Boban-Maldini è ormai guerra fredda: e non fa bene al Milan"
lunedì 4 novembre 2019, 15:48News
di Enrico Ferrazzi
per Milannews.it
fonte di Luca Pagni per bollettinomilan.wordpress.com

Pagni: "Tra Elliott e Boban-Maldini è ormai guerra fredda: e non fa bene al Milan"

Come in certe coppie, si mettono da parte dissidi e dissapori e si sta insieme per il bene dei figli. In attesa di tempi migliori o di un ritorno di passione. E’ quello che dovrebbe accadere per il bene del Milan tra il fondo Elliott e la coppia di dirigenti alla guida della parte tecnica. Zvone Boban e Paolo Maldini ACCUSE RECIPROCHE SUL MERCATO. Anche se non troverete dichiarazioni ufficiali, emerge in maniera lampante, la freddezza nei rapporti tra il proprietario e i due dirigenti più rappresentativi. La si potrebbe definire “incompatibilità di carattere”. Come accade nelle coppie che non vanno più d’accordo, siamo alle accuse reciproche. Elliott accusa Boban-Maldini di aver sbagliato a costruire la squadra e, quindi, a scegliere i giocatori. I due ex campioni, accusano Elliot non aver acconsentito ad acquistare giocatori di livello perché al di fuori del budget per spesa e ingaggio. QUINTO PER SPESA IN EUROPA. Chi ha ragione? Elliott ha fatto il conto di quanto il Milan ha speso nelle ultime stagioni di calciomercato: negli ultimi anni il club rossonero è quinto in Europa per saldo netto delle spese (tolti gli incassi per i giocatori ceduti), mentre nelle ultime tre stagioni ha alle spalle soltanto City e Psg. In altre parole, Elliott sostiene che il Milan non ha lesinato nelle spese, ma i soldi investiti nel calciomercato non hanno reso: nè dal punto di vista sportivo (un solo scudetto e due Supercoppe) né da quello economico, visto che i giocatori sono stati svalutati o non hanno trovato acquirenti. OTTO GIOCATORI NUOVI. Un discorso a parte merita quanto accaduto negli ultimi mesi: prima è stato concesso a Leonardo di intervenire sul mercato a gennaio (con Paquetà e Piatek), poi sono arrivati sei giocatori nuovi. Siamo a oltre 140 milioni. Certo, è cambiata la strategia: sono tutti giovani, che possono crescere. E – tranne Piatek e Paquertà – pagati a prezzi contenuti.

In sostanza, Elliott si difende sostenendo che il Milan va male perché sono state sbagliare le scelte dei giocatori. Boban e Maldini, da parte loro, sostengono che è stato fatto tutto quanto possibile visti i limiti imposti da Elliott. Si potrebbe citare il fatto che dopo aver scelto Marco Giampaolo non sono stati dati all’ex tecnico della Sampdoria gli uomini adatti al suo gioco, in primis un trequartista di ruolo. Per non parlare dell’unico giocatore che aveva chiesto espressamente Giampaolo, ovvero Dennis Praet. Anche la scelta di licenziare il tecnico abruzzese dopo solo sette giornate di campionato non sembra aver pagato: Pioli ha una media di 1 punto a partita, Giampaolo aveva una media di 1,3 punti. Gli errori sono sempre gli stessi, con la differenza che il Milan segna un pò di più, ma subisce anche più reti. MANCANO CAMPIONI. I due dirigenti hanno così gioco facile a dire che i risultati arrivano se hai giocatori di qualità (meglio ancora se campioni). Del resto, è quello che chiede anche Antonio Conte, per quanto sia a soli due punti dalla capolista, non sedici. A questo punto, non importa chi abbia ragione, ma come uscirne. E’ vero che ci sono miglioramenti nel gioco e che ai giovani va data la possibilità di crescere. Ma ogni sconfitta (e sono già sei) aumenta la disistima e alimenta la paura di sbagliare. INTERVENIRE A GENNAIO. La soluzione più ovvia è intervenire a gennaio: servono due giocatori di esperienza che siano anche leader: ma il mercato invernale è per sua natura complicato, difficile trovare buone occasioni. Si rischia di aggiungere errore ad errore. Se poi non c’è comunione di intenti e non verrà messa la parola fine – almeno fino a giugno – alla guerra fredda tra Elliot e Boban/Maldini (come fece con coerenza e “spirito di servizio” Gattuso l’anno scorso), il Milan è già condannato a una stagione di triste mediocrità.